Ibm: here comes the Sun

L'Ibm si proporrebbe di acquisire la Sun per 6,5 miliardi di dollari (il doppio dell'ultimo valore registrato in borsa). La voce è riportata dal Wall Street Journal e non è confermata dall'Ibm e dalla Sun. Se fosse realizzata, sarebbe la più grande acquisizione della storia dell'Ibm.

La Sun ha fatto un pezzo di storia della rete, all'insegna della visione ripetuta come un mantra dallo storico leader Scott McNealy: "il network è il computer". Si è concentrata su una linea di server potentissimi e molto affidabili. Ha sviluppato concetti innovativi come "thin computer" (se la rete contiene tutti i dati e tutte le applicazioni, il personal computer non deve necessariamente essere potente e costoso). Ha perseguito in modo pionieristico la logica del cloud computing (applicazioni, dati e capacità di elaborazione su server remoti utilizzabili online dagli utenti). Ha creato il linguaggio Java divenuto uno degli strumenti principali per lo sviluppo di programmi capaci di girare su diverse piattaforme.

Negli anni Novanta la Sun è stata tra i principali antagonisti della Microsoft. Scott McNealy ha costruito il suo personaggio di duro e simpatico sostenitore del movimento internettiano contando sulla sua passione per l'hokey e per le battutacce anti-Gates. Ed è stato tra i grandi promotori delle cause antitrust contro la Microsoft. E' certamente riuscito ad affascinare la borsa che lo ha sostenuto nel tempo, anche in base al vasto insieme di ordini che venivano alla Sun dal governo americano.

Ma negli anni Duemila, dopo lo scoppio della bolla, non si è più ripreso davvero. Il nuovo capo Jonathan Schwartz è riuscito a guidare la Sun verso un maggiore approfondimento dell'approccio al software, aprendo all'open source e a linux, cercando di sviluppare un business nel cloud computing e nei server di minore costo. La stima della rete non è mai mancata a Schwatz, considerato un leader aperto e competente. Il business però non procedeva sempre in modo soddisfacente. Nel cloud computing aveva rilanciato giorni fa per attaccare il leader di mercato Amazon. Ma da tempo, secondo voci ricorrenti riportate dal Wall Street Journal, cercava un'azienda che acquisisse la sua. Hp e Dell non hanno confermato.

Un'eventuale acquisizione da parte di Ibm potrerebbe mercato e competenze a Big Blue superata dalla Hp in testa alla classifica delle più grandi aziende informatiche del mondo. Sarebbe una logica conseguenza della riduzione del mercato complessivo dei grandi server aziendali e nei data center registrata dall'Idc nell'ultimo trimestre del 2008. E potrebbe essere l'inizio di una nuova fase di consolidamento nel settore, dice il Wall Street Journal. Ma si rivelerrebbe una difficile operazione dal punto di vista delle risorse umane, a causa delle diversità profonde nelle due culture aziendali.

Tags:
  • Angelo |

    Allora, cosa è cambiato in questo senso l’anno scorso? Credo che nulla, perché io non ho sentito nulla. Forse qualcuno sa di più?

  • Claudio |

    Premetto di non essere un acuto conoscitore delle caratteristiche specifiche delle attività di Ibm e di Sun, ma ci tengo a sottolineare le diversità culturali delle due compagnie – Sun gestita più come un centro di ricerca, molto focalizzata sulla credibilità, sulla innovazione, e sul valore che deriva appunto da questi aspetti, insomma una tipica compagnia della Silicon valley, mentre IBM, è sicuramente una compagnia molto più attenta ai bilanci, al fatturato, ai profitti e ai rumous di Wall Street, mi pare di aver letto inoltre che gran parte dei profitti di IBM, derivano ora dai servizi finanziari e di consulenza manageriale, piuttosto che dall’informatica …
    Ma la storia insegna che IBM, ha superato grandi momenti di crisi, proprio ristrutturandosi, cambiando “mestiere” e dimostrando una ottima capacità di intercettare i cambiamenti nei bisogni dei clienti-
    Bisognerà vedere dove si vuole portare l’informatica e il business del sofware, se verso una logica di profitto di breve termine, oppure verso obiettivi non solo di conto economico, ma di credibilità e di “valore” che necessariamente non coincide con l’andamento di Borsa ….

  • cristoforo |

    IBM compra un concorrente, ne acquisisce e sviluppa le competenze Java, si incamera Solaris e lo rende un S.O. principale per tutte le sue macchine (insieme a VMWare), ritorna ad essere competitivo sui client (aziendali e non consumer) in un’ottica VDI, introduce a listino le macchine medie Sparc al fine di chiudere definitivamente con le AS, fonde tra loro le offerte storage DS e Storagetek e quelle dei server X86 di fascia medio/alta.
    Rafforza inoltre i servizi di supporto di tutto il mondo e difende in modo credibile il mercato finanziario, bancario e assicurativo, uno dei feudi SUN in materia applicativa.
    Inoltre potrebbe far evolvere la piattaforma Solaris in un Hipervisor generalista, tanto per andare un giorno a competere pure con VMWare (approfittando in questo senso dei problemi che sta avendo Microsoft), azzerando a quel punto ogni velleità di CITRIX in quel campo.
    Mi sembra ce ne sia abbastanza per applaudire all’iniziativa.

  • cristian |

    Avrebbe avuto senso se Cisco avvesse acquisito Sun per estendere e completare l’offerta. Oppure Oracle.
    Ma IBM può comprare Sun solo per eliminare un concorrente. Ormai dentro Sun non c’è tecnologia che può essere utile a IBM, non ci sono sinergie da sfruttare, si vende solo Java. Finirà come quando HP ha comprato Compaq e l’ha azzerata dopo che Compaq aveva azzerato Digital.

  • Giovanni |

    IBM è una delle aziende meglio gestite d’America.
    Ha saputo riconoscere tecnologie mature e cederle (i personal computer a Lenovo, gli HD a Hitachi) e scegliere di concentrarsi nell’ambito enterprise, settore a più alto ritorno.
    Ha saputo condire il tutto con un sapiente mix di consulenza, software e servizi ed ora sta consolidando questa posizione. Anche i risultati borsistici confermano questo: ormai la capitalizzazione di IBM è sempre più vicina a quella di Microsoft, questo sì che è il vero ritorno agli anni 80.
    Sembra che Palmisano sia proprio un buon erede della gestione Gerstner…

  Post Precedente
Post Successivo