Sguardo lungo e vita nuova

La convergenza della tecnologia digitale con il mondo fisico sta generando le nuove ondate innovative annunciate. Dalla robotica alla genetica, dalle neuroscienze alle nanotecnologie. E oltre. La sostenibilità del pianeta è collegata alla pervasività dell’uso di fonti rinnovabili di energia e alla gestione digitale delle reti, sicché Vivek Wadhwa, visionario e imprenditore, scrive sul Washington Post che ci avviciniamo a un’epoca di energia “illimitata”. Lo stesso Wadhwa vede il digitale come il generatore di una nuova sanità, più efficiente e meno costosa, preventiva quanto curativa. Insomma, il digitale non è solo un mondo di app carine: è una tecnologia trasformativa per risolvere i problemi più grandi dell’umanità. Del resto, la stessa convergenza dello sviluppo digitale con il mondo fisico, modifica le condizioni competitive dell’industria, alimentando nuovi processi e prodotti, descritti con i concetti di “internet delle cose” e “industria 4.0”. Le stesse “Lezioni di futuro” proposte ogni giovedì da Nòva con il Sole 24 Ore, sono organizzate intorno alle grandi filiere di innovazione che si alimentano di questa convergenza. Per chi abbia la sensazione che internet abbia compiuto la sua parabola ventennale è il momento di ripensarci: la rete si sta incarnando in una quantità di oggetti e soluzioni nel mondo fisico che non cesseranno di sfidare la conservazione e le abitudini per molti anni a venire. Ma per leggere in modo sintetico il cambiamento occorrerà fare uso della migliore capacità di astrazione. Non per nulla, le risposte all’annuale domanda di Edge.org, appena pubblicate e quest’anno dedicate al commento alle più grandi notizie recenti, per individuare quelle che avranno conseguenze per lungo tempo, sono spesso dedicate alla matematica, al metodo, alla fisica, al sistema dell’informazione. Mentre il cambiamento si incarna in una quantità di novità, insomma, l’interpretazione richiede di alzare lo sguardo. Per andare lontano.
articolo pubblicato su Nòva il 3 gennaio 2016