Se "versione beta" significa "aperti per suggerimenti e correzioni", penso, la fase della versione beta è infinita. Paolo ha già risposto ai primi suggerimenti, critiche, apprezzamenti. Ringrazio e contribuisco. (Mi scuso se non riassumo gli interventi che ho letto: li linko e li dò per letti, altrimenti questo post diventa lungo come la coda sull’autostrada Milano-Bergamo).
Fantastico il post di Gaspar! Analisi e prospettiva. Concordo, fondamentalmente. Con un’aggiunta di informazione: la piattaforma di Nòva100 per i blogger prevede la loro piena indipendenza e responsabilità, oltre a un revenue sharing del fatturato pubblicitario: un po’ come quando un blogger che usa un’altra piattaforma aggiunge al suo blog i link sponsorizzati di Google, ma in modo economicamente molto più vantaggioso per il blogger. Da tener presente che i blogger cedono il diritto d’autore solo per il blog stesso e restano in possesso di quel diritto per tutti gli altri usi (il che è molto diverso da quanto avviene per le collaborazioni sulla carta).
E questo è un tema per la fase due e per traguardare la fase tre. Se gli editori sapranno mettersi al servizio degli autori, valorizzandoli sul serio, avranno un ruolo. Altrimenti, come prevede Gaspar, dovranno rifare i loro conti. Vedremo. C’è da dire che i giornalisti non sono gli editori. E fino a prova contraria sono più simili agli autori, se sono capaci di coltivare la propria creatività e indipendenza. (Ah, gli rss arrivano).
Gaspar aveva risposto a Roberto. Spero di avere aggiunto qualche elemento alla percezione della logica del discorso: non è nanopublishing, come giustamente osserva Stefano, è piattaforma per gli autori con un elemento unificante dato da una (discutibile ovviamente) linea grafica e da un comune sentire. Nulla di esclusivo: anzi, fondamentalmente inclusivo. Mi sembra un mix tra una collana di libri e un insieme di giornali d’opinione personale. Linneo non c’entra: secondo me, la logica non è lineare ma caotica in questo mondo della rete e dal caos emergeranno forse nuove regole pratiche (e comunque imponendo regole non si evita il caos)… Spero dunque che la pratica porti a una soluzione alle perplessità. Vedremo.
Intanto, Fabrizio Sinopoli racconta i fatti.
E Massimo li osserva e commenta in modo eccellente. E’ vero: è una dichiarazione di amore per un mondo nel quale si trovano persone eccezionali che si esprimono in modo nuovo. E’ vero: non è nanopublishing, ma aggregazione e piattaforma. E’ anche vero che siamo stati un po’ abbottonati: ma anche perché stiamo davvero sperimentando. Penso anche che un aggregatore dotato di una linea sia un’alternativa da provare, che si aggiunge e nulla toglie agli aggregatori personali. Ma, anche qui, vedremo.
Per ora, dunque, grazie a tutti per i commenti. Facciamo tutti del nostro meglio. Gli editori ci sono e possono portare qualcosa anche loro. Vedremo.