Il labirinto dei diritti di proprietà intellettuale non cessa di dimostrarsi intricatissimo. Mi piacerebbe comprendere meglio, per esempio, il senso di questa notizia sulle decisioni dello University-Industry Innovation Summit Team. Un gruppo di università e aziende ha proposto delle guidelines per standardizzare le licenze che si possono usare per sviluppare idee in collaborazione senza il timore di essere poi bloccati nello sviluppo da imprevisti contenziosi. Questa nuova impostazione prevede sia l’uso gratuito che la cessione a pagamento della proprietà intellettuale. In precedenza la situazione era forse meno chiara ma orientata soprattutto alla cessione gratuita degli avanzamenti scientifici. Ebbene: prevedere il pagamento in questi standard sembra un arretramento nella collaborazione scientifica e invece potrebbe alla fine rivelarsi un avanzamento: ma solo se elimina il timore di collaborare causato dai recenti eccessi nella litigiosità sulla proprietà intellettuale, che rischia di frenare la ricerca. Un fatto è certo: la ricerca costa e produce valore, ma i sistemi giuridici appaiono nettamente inadeguati a gestire la situazione. La litigiosità ne è la conseguenza.
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