Nei giorni in cui Opera chiede l’intervento dell’antitrust per
difendersi dalle pratiche ritenute anticompetitive della Microsoft
contro i browser concorrenti, Aol abbandona definitivamente lo sviluppo di Netscape e suggerisce agli utenti di usare Firefox.
Netscape è stato l’inizio di tante cose. La sua quotazione miliardaria,
nel 1995, aveva stupito il mondo: era una società quasi senza fatturato
che regalava il suo prodotto e che valeva un sacco di soldi in borsa.
Il suo browser era sempre in beta e migliorava costantemente,
conquistando il 90% dei navigatori su internet di allora. Bill Gates,
che in quell’anno usciva con un libro sul futuro nel quale non si
menzionava internet, comprese in pochi mesi che doveva fare qualcosa.
Quando, sul finire di quell’anno, la Microsoft rispose, violentemente,
all’avanzata di Netscape, per la società fondata da Marc Andreessen
cominciò il declino. Ora, come dicono gli americani che al passato non
dedicano molta attenzione, Netscape è storia. Ma la sua esperienza è
ancora in pieno svolgimento. E Firefox, il browser gratuito, open
source, in piena espansione, ne è forse l’erede.