Nuovi watermark nella musica

Mentre il sistema della musica evolve, mentre le major abbandonano il sistema del digital rights management che ha rallentato lo sviluppo delle vendite di musica legale online, si moltiplicano i segni che fanno pensare a una nuova fase di utilizzo dei watermark (Wired).

Si tratta di software che si aggiunge ai file musicali e fornisce informazioni sull’origine e gli spostamenti dei file stessi. Possono essere utilizzati per registrare i movimenti online dei brani di musica o addirittura per rintracciare individualmente chi li ha messi onlne, anche nelle reti peer-to-peer. I difensori della privacy protestano. La Microsoft brevetta in materia. Le major dichiarano di non volerli utilizzare per seguire i comportamenti individuali. Di certo, potranno essere utilizzati dalle lobby per dimostrare la necessità di leggi più o meno repressive sullo scambio di musica online.

  • Alberto Mari |

    Sono contento che finalmente l’industria della distribuzione dei contenuti digitali ci sia arrivata. Io lo scrivevo sette anni fa su Apogeonline: http://www.apogeonline.com/webzine/2001/06/12/01/200106120102

  • Lobotomia |

    io mi meraviglio sul perchè non abbassino i prezzi per vendere di più al posto di cercare sempre qualche modo (che verrà poi crackato) per evitare le copie pirata

  • Occhio sulla borsa |

    Colpisce come l’industria dell’editoria si orienti a logiche sempre più free (NY Times totalmente gratuito on-line ed a breve anche altri ne seguiranno l’esempio), mentre allo stesso tempo l’industria della musica cerchi in ogni modo di contrapporsi alle logiche di internet al posto di sfruttarne le dinamiche.

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