Chi usa l’internet mobile è disposto ad accettare prezzi e condizioni – per la connettività, la tecnologia e i contenuti – che non accetterebbe mai sulla rete fissa. Costi elevati, device non compatibili, informazioni a pagamento.
Evidentemente il premio di mobilità conta. In passato ha favorito soprattutto i conti economici delle compagnie telefoniche. Con l’iPhone ha cominciato a dilagare anche nel mondo dei terminali, divenuti interfaccia di piattaforme tecnologiche ed ecosistemi di business. Che a loro volta hanno abilitato e protetto la vendita di software e contenuti specifici. Nel mondo mobile i costruttori possono decidere quali browser abilitare, quali formati video consentire, quali software accettare. E governano il loro ecosistema garantendosi una quota di valore aggiunto. Il che avviene anche perché non esistono regole vere per mantenere neutrali le reti mobili di accesso a internet, né ci sono norme che richiedano la piena interoperabilità delle tecnologie. Al contrario, ogni consumatore è perfettamente identificato e conosciuto in tutte le sue attività online.