Il grande ecosistema dell’informazione online è un insieme di nicchie che si popolano di specie diverse. Anche i blog ne alimentano la dinamica evolutiva attraverso incessanti mutazioni. Con una regola generale: se i loro messaggi restano pensati come contenuti di piccoli “giornali” personali il loro peso è limitato dal traffico che riescono a generare, ma quando sono linkati i messaggi acquistano un’energia informativa che li porta a pesare di più nell’economia generale dei media, governata dal tempo e l’attenzione del pubblico. La nuova mappa prodotta da Vincenzo Cosenza, analista di Digital Pr, mostra i cambiamenti intercorsi da quando, cinque anni fa, Ludo Magnocavallo aveva per la prima volta consentito ai lettori di Nòva di guardare all’intreccio dei legami tra i blog italiani. Le novità, da allora, sono molte. Come in ogni rete che funziona, alcuni nodi sono cresciuti al rango di hub che collegano molti altri nodi. Il fenomeno di quest’anno è l’ascesa del Post di Luca Sofri che usa la tecnologia del blog a supporto del lavoro di una redazione giornalistica. Intanto, gli intrecci privilegiati tra i blog delle iniziative di nanopublishing compaiono sulla mappa in cluster che dimostrano le segnalazioni reciprocche dovute anche a solidarietà aziendale. Mentre i vecchi e sempre nuovi blog personali – più o meno numerosamente linkati – restano una fonte di energia creativa con la loro più precisa predisposizione alla conversazione e alla citazione degli altri. Tutto fa rete. E la diversità è ricchezza.
(Nel pezzo uscito oggi sul Sole, la prima mappa viene per errore attribuita a Marco. Invece era di Ludo. Mi scuso. Grazie alla segnalazione di Massimo Mantellini)