In vista del rinnovo dell’Agcom, previsto per il prossimo maggio, ci si domanda se il nuovo corso amministrativo avviato con il cambio di governo significhi anche un rinnovo nelle modalità di scelta delle persone che vengono incaricate di garantire l’equilibrata applicazione delle regole che riguardano l’ecosistema dei media. In effetti, l’argomento è centrale per la realizzazione dell’agenda digitale, per l’innovazione editoriale, per lo sviluppo della cultura in Italia. Il che è da più parti visto come una condizione fondamentale per sostenere la crescita nel paese.
Sui tavoli dell’Agcom restano molte questioni aperte come, per quanto riguarda internet, quella che riguarda il preannunciato e ancora non realizzato cambiamento nella procedura di controllo sulle violazioni del diritto d’autore online. In riferimento a questa specifica decisione, c’è stata l’anno scorso una prima bozza di regolamentazione che ha suscitato fortissime preoccupazioni tra gli utenti della rete e che è stata sottoposta a una vasta e lunga consultazione. Ma in un modo che ha lasciato la discussione a metà, visto che risultato della riflessione è in via di approvazione, ma non è ancora all’ordine del giorno.
Anche quel caso ha dimostrato che le decisioni che si prendono in materia di internet toccano talmente tanti interessi e punti di vista che l’unico modo di portarle avanti è quello di sentire tutti gli stakeholder. E quando questo non avviene le decisioni si fermano.
Non a caso la governance delle strutture che si occupano internazionalmente di internet seguono una logica multistakeholder: cioè tentano di mettere insieme i punti di vista di tutti gli interessati. E non a caso ci si comincia a domandare se non sarebbe il caso applicare una logica multistakeholder anche alla nomina della prossima Autorità per le Comunicazioni che – con le dovute differenze – è una responsabilità del governo e del parlamento. Due mesi sono sufficienti a impostare una larga consultazione tra editori, piattaforme, autori, gestori di reti e tutti gli inetressati. Le decisioni della prossima Agcom saranno importanti per lo sviluppo dei media in piena trasformazione e di conseguenza per la crescita del paese. Cercare di costruire un consenso preventivo attorno all’Autorità potrebbe ridurre la litigiosità e aumentare la capacità decisionale.