Il superamento dell'ideologia che vede nella pura e semplice competizione il meccanismo che fa emergere l'efficienza e la qualità è una necessità storica e umana urgente. E una delle tracce all'esame di maturità di oggi prende spunto dal libro di Fritjof Capra, La rete della vita (Rizzoli 2001), proprio per spingere gli studenti a riflettere intorno a questa questione: "la vita non è solo una lotta ma anche un trionfo di cooperazione e creatività". Dal punto di vista evolutivo, del resto, la specie umana non è maturata soltanto in base all'adattamento genetico, ma anche all'adattamento culturale. E questo è densamente sospinto dall'innovazione delle forme che garantiscono la collaborazione.
L'egoismo in effetti non è opposto all'altruismo se si legge la realtà nel suo
insieme: il vantaggio individuale e quello degli altri è garantito solo
da una forma di cooperazione responsabile e consapevole della dinamica dell'ecosistema; il vantaggio
individuale a scapito dell'insieme ha prodotto i disastri ambientali, relazionali e culturali dei quali soffriamo.
Oggi siamo consapevoli che il gesto individuale a favore dell'ambiente è importante per la qualità dell'ecosistema e torna a diretto vantaggio di chi lo compie proprio perché la felicità e il benessere del singolo dipendono profondamente dal contesto. E questo approggio ecologico si sta diffondendo ad altri ambiti, anche grazie all'esplosione della rete. Internet in effetti fa vedere a tutti il valore dell'insieme anche dal punto di vista sociale, culturale ed economico. La manuntenzione dei beni comuni, dei quali internet fa parte, è un'opera di ecologia dei media, di intelligenza economica, di qualificazione culturale. Costituisce un investimento collettivo che costruisce e migliora il presente e il futuro. Mentre lo sfruttamento dei beni comuni è un impoverimento generale e individuale. A questa consapevolezza siamo giunti nell'ecologia, ma internet la sta diffondendo in altri contesti.
L'economia della felicità, del resto, ha reintrodotto nel discorso economico la consapevolezza dei fini. Puntando a mostrare come il benessere che conta non è quello che si esaurisce nel breve termine ma quello che costruisce condizioni di felicità per il lungo termine. Con questa prospettiva, l'alternativa tra egosismo e altruiscmo salta. E la mera logica competivita si trasforma, come dice Capra, in distruttività. Distruggere l'ambiente, impoverire la cultura, accantonare la qualità delle relazioni sociali in nome di un vantaggio di breve termine, sono pratiche che rischiamo di pagare a carissimo prezzo. Vengono accantonate se la visione dell'insieme prevale, come è avvenuto nell'ecologia, anche nell'economia, nella politica, nella socialità.
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