Gli innovatori spostano i limiti del possibile. Oltre la frontiera del conosciuto, vedono un mondo che si può costruire. Ispirati da esperienze che li arricchiscono di valori e curiosità indomabili, riconoscono un percorso inesplorato, progettano una linea d’azione e partono nell’esplorazione. Pronti ad aggiustare la rotta, con sano empirismo, di fronte alle risposte della realtà. Sanno contagiare con la loro visione le persone che li accompagnano nel viaggio. Sanno ritrovare le sorgenti della loro energia trasformativa quando incontrano un ostacolo. E non si fermano alle prime vittorie.
La storia di ogni innovazione importante comincia sempre dall’attraversamento di quella frontiera, verso la quale converge ogni ricerca, dove si confonde il confine tra il pensiero umanistico e scientifico. Ogni storia di innovazione profonda è fatta, insieme, di tecnologia e visione, di teoria e pratica, di idee e verifiche. Il mondo di Nòva è dedicato a raccontare quelle storie. E non può comprenderle se non si innova a sua volta.
Da oggi, alla domenica, Nòva24 iscrive la frontiera nella sua testata. E apre il confine della carta con la realtà aumentata.
Il giornale aumentato si legge con la app NòvaAj, inquadrando le immagini segnalate da quei segni con l’otturatore stilizzato e l’accento di Nòva e cliccando sul bottone che appare quando lo scanner ha riconosciuto la figura. Ovviamente, la velocità di reazione dell’app dipende dalla velocità della connessione. E come ogni tecnologia è destinata a essere migliorata nel tempo per ampliarne il valore.
Quello che conta, oggi, è aprire una porta. E attraversare una frontiera. Soprattutto per scoprire se l’esperienza offerta da questa nuova possibilità è interessante per chi la usa: perché chi legge Nòva è probabilmente una persona che innova. E la sua esperienza serve a tutti per imparare.