Articolo scritto per il Sole 24 Ore martedì 25
Google e una manciata di altre aziende stanno cercando di costruire occhiali capaci di fare fotografie e video, trovare informazioni su internet per sovrapporle a ciò che vedono gli occhi, proporre annunci commerciali innovativi e altro ancora. Le loro tecnologie stanno cercando i consumatori disposti a indossarle.
Luxottica è l'azienda che – a giudicare dalle quote di mercato globale – sa esattamente come sono fatti gli occhiali che le persone hanno voglia di indossare. Evidentemente sa interpretare la tradizione artigiana, la maestria del design, il discorso della moda, in una visione attenta alle spinte culturali e pratiche della contemporaneità.
Ma la contemporaneità, per definizione, scorre. L'annunciata collaborazione tra Google e Luxottica dimostra che la tradizione e l'innovazione sono valori che si possono incontrare. La tradizione non è fare sempre le stesse cose: è la sorgente culturale di chi sa fare bene le cose ma si rivolge a un mondo che cambia. E d'altra parte, la tecnologia non è innovazione se nessuno l'adotta. Il design e la tecnologia viaggiano su un filo innovativo comune.
La sfida contemporanea è chiara. Come ha dimostrato il successo degli smartphone, le persone concepiscono le capacità di elaborazione, memorizzazione e connessione come estensioni irrinunciabili delle loro capacità cerebrali. Ma il cellulare non è la fine della storia. L'elettronica indossabile è una frontiera per queste funzioni. È un'opportunità immensa per le aziende italiane. È una possibilità da non perdere. Luxottica ha aperto una strada.
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