Policy a base di scienza e di conoscenza dei fatti. Non è solo un’aspirazione. In un’epoca nella quale si spostano i limiti del possibile, anche l’”arte del possibile”, la politica, cambia confini. E, bismarkianamente, lo stesso vale per la sua struttura attuativa: la pubblica amministrazione. Niente impedisce di mettere l’enorme quantità di dati e di conoscenze scientificamente rilevanti oggi disponibili al servizio della policy. È stato un tema centrale allo European Intersectoral Summit on research and innovation, organizzato al Parlamento Europeo di Bruxelles da Atomium Culture in collaborazione con la Commissione e la Presidenza italiana del Consiglio dei ministri europeo.
Il punto è che per prendere decisioni più motivate sul piano fattuale occorrono processi decisionali più strutturati. A partire dall’informazione, la teorizzazione, il controllo dei risultati. Dunque occorre un metodo. E il metodo che si è dimostrato più efficace da questo punto di vista è il metodo scientifico. Ovviamente, niente di tutto questo mette in discussione la capacità visionaria, narrativa, empatica e rappresentativa della politica tradizionalmente intesa. L’epoca della conoscenza, supportata dai media digitali, offre immense opportunità per operare decisioni più avvertite. Se non avviene è anche perché manca una relazione fattiva tra i diversi mondi, della politica, della scienza, della conoscenza diffusa. L’utilizzo dei media digitali per consultazioni saggiamente disegnate può essere un avvio di soluzione verso una democrazia deliberativa.
I passaggi logici per questo approccio sono molti e riguardano le tecniche d’ingaggio che il sistema politico riesce a mettere in atto per raccogliere le conoscenze sviluppate dalla scienza e metterle al servizio della policy, rinnovandosi con il supporto di piattaforme internettiane. Al pari deve evolverela burocrazia se cessa di digitalizzare quello che fa per rivoluzionare le sue pratiche pensando prima ai cittadini che a sé stessa. Il valore di una burocrazia è dato dal valore che i cittadini vi riconoscono: più o meno come il valore di una tecnologia è dato dal valore che gli utilizzatori vi riconoscono.
Policy basata sulla scienza e burocrazia basata sulla tecnologia vanno di pari passo. È utopia. Mascienziati e politici riuniti a Bruxelles non pensavano fosse irrealizzabile. Del resto, storicamente, anche l’utopia influisce sulla costruzione del futuro. Quando diventa visione.