Più esce dalla dimensione della chiacchiera ed entra nell’economia reale, più il tema delle startup diventa importante. Lo ha dimostrato, questa settimana, lo StartupDay dell’università Bocconi, in attesa del Premio Nazionale dell’innovazione e del Premio Marzotto della prossima settimana: meno idee “cotte e mangiate”, più ricerca profonda e professionalità. Alla Bocconi, alcuni casi visti l’anno scorso sono stati aggiornati e si dimostrano in pieno sviluppo: Wise fa elettrodi per il neuro-controllo sfruttando un proprio brevetto; Andale è un aggregatore di servizi di trasporto urbano; Brave Potions migliora l’esperienza dei bambini dal medico o dal dentista con un entertainment tutto per loro a base di magia; Mind the gum sviluppa un integratore alimentare in forma di gomma da masticare. Team. Ricerca. Adattamento del business al feedback che viene dalla realtà. E così via. Ma la connessione del sistema delle startup alle grandi imprese italiane resta episodica. La finanza disponibile per la crescita di queste realtà resta molto limitata ed è il singolo più grave freno allo sviluppo dell’ecosistema italiano delle startup secondo Nader Sabbaghian, general partner di 360 Capital Partners. Ma il bello è che il fenomeno avanza sulla scorta della sostanza innovativa degli imprenditori e dei ricercatori italiani, con il supporto delle università che si sono attivate, mentre la policy sulle startup si sviluppa grazie a una burocrazia appassionata e capace che è riuscita a portare avanti la legge sotto tre governi diversi, adattandola alle evidenze empiriche dei suoi risultati. Intanto, la crescita del fenomeno avanza, con 6.363 startup registrate a fine settembre, con un capitale complessivo di 335,5 milioni di euro e almeno mezzo miliardo di euro di fatturato nel 2015 (Mise, Unioncamere, Infocamere). Devono tentare di scalare. Come l’ecosistema italianonel suo complesso. Prossimi obiettivi: mostrare ai capitali stranieri e ai grandi patrimoni italiani che i talenti delle nostre startup stanno creando valore. Molto valore.
Articolo pubblicato su Nòva il 27 novembre 2016