Microsoft investe 4,3 miliardi in Italia

Articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 3 ottobre 2024


Microsoft investe 4,3 miliardi di euro in Italia nei prossimi due anni, per espandere i datacenter dell’azienda di Redmond nella regione italiana con una particolare focalizzazione sull’offerta di servizi di intelligenza artificiale. 

La notizia vuole dimostrare un salto di qualità nell’impegno della Microsoft in Italia. A giugno 2023 era stato deciso un investimento da 1,5 miliardi in datacenter per servizi cloud nella zona di Milano, più o meno tutti utilizzati. I 4,3 miliardi annunciati ieri sono aggiuntivi e qualitativamente diversi: consentiranno la costruzione di nuovi datacenter destinati ancora prevalentemente all’area attorno al capoluogo lombardo, l’installazione delle cpu e delle altre costose tecnologie necessarie alle varie applicazioni dell’intelligenza artificiale, dai modelli di OpenAI e Mistral, ai servizi di Copilot e in generale all’offerta Azure e forse serviranno anche per la generazione di energia. Con questo investimento la regione italiana che era la diciassettesima in Europa diventa terza o quarta, osserva l’amministratore delegato della Microsoft Italia, Vincenzo Esposito, raggiungendo una dimensione più proporzionata con il valore complessivo dell’economia italiana.

Certo, la dimensione dell’investimento annunciato resta tutta da comprendere. Non potendo fare i conti in tasca alla Microsoft e anche ammettendo che i datacenter per l’intelligenza artificiale siano particolarmente costosi, si può però calcolare con una certa sicurezza che con 4,3 miliardi l’offerta potenziale di servizi di calcolo della Microsoft aumenterà di molte volte, a fronte di una domanda promettente ma limitata. Esposito, in effetti, racconta di almeno 400 progetti di utilizzo aziendale di intelligenza artificiale in Italia che producono miglioramenti di produttività anche del 5%: «Si tratta di numeri piccoli ma di un grande potenziale di crescita». 

Il governo italiano ha commentato la notizia con una nota di apprezzamento: « Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il Presidente di Microsoft, Brad Smith. Nel corso del colloquio il Presidente Meloni ha espresso soddisfazione per l’importante investimento che Microsoft ha annunciato di realizzare in Italia per incrementare i data center necessari per sostenere la crescente richiesta di servizi di intelligenza artificiale».

L’interesse dimostrato dalla Microsoft per la regione italiana è motivato con ogni probabilità anche dalla competizione con le altre grandi piattaforme di servizi cloud, da Amazon a Google e Oracle, che a loro volta investono. Per adesso non è collegato al Polo Strategico Nazionale, anche se probabilmente la nuova offerta potrà finire nel catalogo della struttura destinata alla modernizzazione della pubblica amministrazione. In compenso è dichiaratamente orientato anche al perseguimento delle opportunità offerte dal Piano Mattei e dalla policy italiana verso l’Africa. E così commenta Palazzo Chigi: «Il rafforzamento delle capacità computazionali, facendo leva sulle eccellenze italiane dell’alta formazione e della ricerca, contribuirà a consolidare il ruolo dell’Italia come hub digitale nel Mediterraneo, anche in linea con le priorità del Piano Mattei per l’Africa e la Partnership for Global Infrastructure and Investment, iniziativa strategica lanciata in ambito G7».

Non è ancora chiaro quanto dell’investimento della Microsoft si tradurrà nell’installazione in Italia di macchine e soluzioni prodotte altrove e quanto invece potrà generare di indotto per la valorizzazione delle competenze scientifiche e tecnologiche italiane. Il presidente Brad Smith è convinto che l’investimento produrrà sviluppo per l’Italia. E che si tratterà di uno sviluppo compatibile con le regole europee. 

Ma è chiaro che l’accelerazione di Microsoft in Italia sarà tanto più positiva quanto meno resterà isolata. È incoraggiante osservare che in effetti una certa corsa alla costruzione di datacenter c’è anche in Italia. La stessa Data4 ha annunciato un piano di investimenti di un miliardo di euro in Italia alla fine dell’anno scorso. Ma una progressiva integrazione delle competenze scientifiche, delle aziende e delle società delle infrastrutture italiane con le tendenze più importanti che si sviluppano in Europa e nel mondo, richiederà anche un’attenta policy nazionale e regionale orientata a diversificare l’offerta. Gli investimenti dall’estero sono benvenuti. Sta all’Italia valorizzarli attivamente.