La neutralità della rete si è trasformata, nel giro di pochi mesi: era un argomento esoterico per addetti ai lavori, è diventata un tema strategico per la politica economica, i diritti umani, la geopolitica atlantica e il lobbismo intercontinentale.
La neutralità della rete merita questa attenzione: perché impedisce la discriminazione dei dati che viaggiano su internet e dunque garantisce la libertà di innovare e di esprimersi online. Le telco non la gradiscono, pensando a nuovi modelli di rete nei quali chi paga di più può avere un trattamento prioritario mentre gli altri aspettano in una sorta di rete di serie B.
Ebbene, in un rovesciamento di fronte improvviso, gli Usa hanno cambiato posizione: la Fcc, l’agenzia che regola le comunicazioni , sembrava agnosticamente orientata a lasciar fare alle telco quello che volevano. Pensava, fose, che agli americani la questione non interessasse. Ma ha scoperto che non era così: quasi 4 milioni di cittadini hanno fatto sentire la loro voce a favore della neutralità della rete. Lo stesso presidente Barack Obama ha dunque preso la leadership e, ricordandosi delle sue promesse elettorali, ha sostenuto la rete neutrale. Poco dopo, anche il Parlamento europeo ha preso una posizione forte contro ogni discriminazione dei dati in rete. A questo punto, a parte i regimi autoritari che non accettano una rete neutrale per motivi politici, resta soltanto la Commissione Europea: deciderà in base alle richieste delle compagnie telefoniche o accetterà il principio della neutralità della rete? Il cinismo potrebbe suggerire che gli americani stanno decidendo a favore delle varie Google e Facebook mentre gli europei sono tentati di decidere a favore delle varie Deutsche Telekom, France Télecom e così via. Ma la politica non può essere scritta solo dalle lobby.
Se le telco vogliono creare reti protette e prioritizzate per nuovi servizi possono farlo, di certo, stendendo nuovi cavi e creando nuovi modelli di business. Ma internet è altro: proprio la sua costituzione neutrale la rende un grande generatore di sfide innovative e un motore di crescita.
Pubblicato su Nòva l’8 febbraio 2015