Il tavolo dell'industria 4.0

Industria 4.0: sensori, big data, intelligenza artificiale, robot, internet delle cose. La costruzione di un sistema è frutto di un coordinamento che può emergere in modo più o meno spontaneo di fronte a sfide esterne, o per via di una forte leadership, o ancora per un accordo volontario. Una maniera per saperne di più è quella di sedersi attorno a un tavolo. Della Tecno. L’azienda di Mariano Comense, guidata da Giuliano Mosconi, ha realizzato un tavolo pieno di elettronica e funzioni innovative. Pensato per gli uffici contemporanei, usati da professionisti che cambiano localizzazione piuttosto spesso, il tavolo è capace di riconoscere chi lo usa e di offrirgli un confort speciale, mentre il sistema raccoglie informazioni per migliorare la gestione della struttura. Il progetto del tavolo diventa poi un sistema d’arredo: un made in Italy aumentato dalla tecnologia. È stato possibile con la collaborazione di Tim, StMicroelectronics, Digitronica.it, Ilevia, InfoSolution e Videoworks, oltre che di studio Gtp e università. Un paio d’anni di lavoro, di coordinamento, di risultati. Ci voleva un manager che vedesse il valore di aggiungere elettronica al prodotto tradizionale italiano. Un’esperienza che potrebbe suggerire idee analoghe nell’abbigliamento, nell’agroalimentare, nel resto dell’arredamento: l’ecosistema italiano c’è, l’imprenditorialità di sicuro non manca, le opportunità si autoalimentano. Non tutti i paesi possono avere un campione dell’elettronica in casa come la Stm. E non tutti i paesi hanno una tradizione e una bravura manifatturiera sulla quale costruire un rinnovamento industriale. L’avvio del processo si è forse dimostrato più lento del necessario. In parte a causa del fatto che alcune imprese italiane pensano ai loro prodotti come ai risultati di una già perfetta conoscenza del mercato e della tecnica. Ma la contemporaneità sfida ad aggiornarsi. Se non nel prodotto, di certo nel sistema produttivo. Il processo comunque è partito. Non è il futuro. È il presente.
Articolo pubblicato su Nòva il 19 giugno 2016