La scienza costruisce relazioni civiche

La scienza che cambia la vita esce dal laboratorio ed entra nella società con la forza dirompente della conoscenza che supera i pregiudizi e crea un nuovo spazio nel quale è possibile fare qualcosa. E sulla base della scoperta su come stanno le cose consente di porre le basi per azioni e decisioni trasformative, purché le piattaforme e i formati che servono alla condivisione di informazioni e opinioni siano orientate a costruire relazioni civiche. L’esempio della scoperta secondo la quale i traumi e le ansie vissuti in giovanissima età hanno una relazione forte con le malattie che si sviluppano da adulti, raccontata nel film di James Redford “Resilience” presentato a Padova Nòva, ha creato lo spazio per un’attività di sostegno a favore dei bambini nei quartieri disagiati degli Stati Uniti e una raccolta di fondi per la ricerca in materia. Guardando avanti, il metodo scientifico può aiutare le persone a partire dalla “stessa pagina”, dalla medesima conoscenza, per fondare un sistema decisionale più sensato. E la stessa scienza, matematica e logica, aiuta a definire i modi equilibrati ed efficienti con i quali si pongono le domande e si operano le decisioni: ne hanno parlato a Padova Nòva gli studiosi Umberto Grandi, Pietro Speroni, Antonio Floridia. Tutto questo non è destinato a restare nelle nicchie minoritarie della vita sociale. Seguendo un metodo certamente più umile ma non troppo differente, anche il giornalismo serve a facilitare una società che ha bisogno di avere una conoscenza condivisa su come stanno le cose. E le piattaforme sociali influiscono indubbiamente su come le comunità fanno emergere preferenze e persino decisioni. Prendendo spunto dalle caratteristiche che hanno reso popolari queste piattaforme e progettandone di nuove è legittimo pensare che sia possibile arrivare a costruire piattaforme di informazione e deliberazione relativamente divertenti, efficienti e – al contrario di quelle attuali – orientate decisamente a favorire la qualità dell’informazione e della decisione.
Articolo pubblicato su Nòva il 1 ottobre 2016