La mail degli ex

Washington Post scrive con eccessiva flemma di come persone che vivono una situazione difficile sul piano sentimentale si rivolgano a servizi online che vantano di saper entrare senza problemi negli account di posta elettronica degli ex per vedere che cosa combinano dopo la fine di una storia.

Il servizio citato dal Post, nel momento in cui scrivo questo post, non è attivo. Forse è bloccato dalle autorità che ne hanno letto sul giornale. Ma a quanto pare non è il solo.

La facilità con la quale si entra nella posta degli altri, pagando, implica una sola cosa: i servizi che offrono la mail devono accelerare la loro rincorsa contro chi viola la privacy; ma gli utenti devono sapere che quello che scrivono potrebbe essere letto da persone diverse da quelle cui pensano di rivolgersi. La consapevolezza è la massima difesa della privacy online.