I record finanziari, i successi di prodotto, la straordinaria sagacia di marketing hanno portato il marchio Apple a superare quello di Google nella classifica globale stilata dalla MillwardBrown, disponibile in rete.
Si tratta di una classifica che tiene conto di ogni elemento che può rispondere alla domanda: quanto valore sarà in grado di generare un marchio in futuro? Ma bisogna ammettere che il metodo con il quale è stilata la classifica riesce soprattutto a rispondere alla domanda: che cosa si evince dall'andamento del titolo, delle vendite e delle opinioni dei consumatori sul valore di un marchio?
La Apple è passata in vantaggio perché ha raccolto quest'anno i risultati di anni di successi, basati non soltanto sull'innovazione tecnologica, ma sulla leadership culturale che il suo modo di fare innovazione le ha conquistato. Ha cambiato la vita la vita quotidiana di milioni di persone, reso ricchi i suoi investitori, ma ha soprattutto scritto una parte importante della prospettiva di sviluppo nel settore più dinamico del pianeta. Il sistema iPod-iTunes ha ridefinito il settore della musica registrata. L'iPhone ha costretto tutte le telecomunicazioni a un profondo ripensamento. L'iPad ha aperto scenari nuovi per l'editoria e la mobilità del web. Se le persone che guidano un'azienda appaiono in grado di comprendere le conseguenze dell'innovazione, hanno una visione e una capacità di realizzazione dimostrata, il marchio assume una funzione di guida nell'immaginario del suo mercato e a quel punto acquista la funzione di catalizzatore delle energie innovative di tutto il settore. I consumatori si fidano, i risparmiatori ci credono, i fornitori investono per stare al passo. Soprattutto, la leadership culturale, in un settore tanto complesso, diventa un punto di forza decisivo perché costringe i competitori a rincorrere. E, sebbene Google abbia dimostrato abbondantemente di saper innovare a sua volta, ha dato l'impressione, specie nel settore mobile, di essere all'inseguimento della Apple.