Perché Apple batte Google

I record finanziari, i successi di prodotto, la straordinaria sagacia di marketing hanno portato il marchio Apple a superare quello di Google nella classifica globale stilata dalla MillwardBrown, disponibile in rete.

Si tratta di una classifica che tiene conto di ogni elemento che può rispondere alla domanda: quanto valore sarà in grado di generare un marchio in futuro? Ma bisogna ammettere che il metodo con il quale è stilata la classifica riesce soprattutto a rispondere alla domanda: che cosa si evince dall'andamento del titolo, delle vendite e delle opinioni dei consumatori sul valore di un marchio?

La Apple è passata in vantaggio perché ha raccolto quest'anno i risultati di anni di successi, basati non soltanto sull'innovazione tecnologica, ma sulla leadership culturale che il suo modo di fare innovazione le ha conquistato. Ha cambiato la vita la vita quotidiana di milioni di persone, reso ricchi i suoi investitori, ma ha soprattutto scritto una parte importante della prospettiva di sviluppo nel settore più dinamico del pianeta. Il sistema iPod-iTunes ha ridefinito il settore della musica registrata. L'iPhone ha costretto tutte le telecomunicazioni a un profondo ripensamento. L'iPad ha aperto scenari nuovi per l'editoria e la mobilità del web. Se le persone che guidano un'azienda appaiono in grado di comprendere le conseguenze dell'innovazione, hanno una visione e una capacità di realizzazione dimostrata, il marchio assume una funzione di guida nell'immaginario del suo mercato e a quel punto acquista la funzione di catalizzatore delle energie innovative di tutto il settore. I consumatori si fidano, i risparmiatori ci credono, i fornitori investono per stare al passo. Soprattutto, la leadership culturale, in un settore tanto complesso, diventa un punto di forza decisivo perché costringe i competitori a rincorrere. E, sebbene Google abbia dimostrato abbondantemente di saper innovare a sua volta, ha dato l'impressione, specie nel settore mobile, di essere all'inseguimento della Apple.

  • MG1981 |

    Rispondo anch’io a LUCATRAMIL…
    1)”perché a fare queste classifiche sono gli stessi americani che guardano cosa succede solo in casa loro e spingono (giustamente) i loro brands.”
    Ok, trovami un brand europeo con lo stesso impatto sul mercato dell’elettronica di consumo che hanno avuto Apple e gli altri marchi americani in classifica. In questo settore l’Europa semplicemente non esiste. La Cina invece guadagna posizioni, anche su aziende americane, e la classifica ne prende atto.
    2) “In realtà Apple ha cambiato nel giro di pochissimi anni ben 4 versioni del’Iphone, sintomo di gravi lacune da colmare con nuove versioni che fanno invecchiare di colpo quelle precedenti (un po’ come le Audi);”
    1 iPhone all’anno, 1 iPad all’anno, 2 aggiornamenti Mac all’anno… quanti prodotti immaturi immettono sul mercato i concorrenti? Quante correzioni di rotta da parte di Microsoft & co.? In realtà Apple garantisce ai suoi clienti un prodotto “nuovo” per ben un anno. Con l’attuale velocità con cui si susseguono nuovi prodotti elettronici non è poco. Il mio iPhone 3GS, che ha 2 anni, è tuttora validissimo (e vende benissimo) ed i dati su soddisfazione/affezione dei clienti lo dimostrano…
    3) “Anche i Pc sono normali con un prezzo mega: Dunque il pregio sta tutto nella IP (Design, marchi e brevetti) e poco nella capacità tecnica; per ora cavalcano le follie collettive.”
    I “PC” Apple sono belli e solidi, ma presentano anche piccole innovazioni con un grande impatto sul quotidiano (MagSafe, ad esempio), spesso sottovalutate. Il punto di forza di un Mac resta però il software: funziona, punto. L’integrazione con gli altri prodotti Apple è totale. L’intuitività è massimizzata nei minimi dettagli. Il differenziale di prezzo è completamente giustificato dal tempo risparmiato ogni giorno (immediatezza d’uso, aggiornamenti automatici, sicurezza), dalla stabilità del sistema, dai dati sempre al sicuro (TimeMachine via WiFi, cosa chiedere di più?), dal supporto offerto ai clienti… senza considerare quanto il valore di un Mac si mantiene nel tempo e la vita media decisamente più lunga (sistemi di 5 anni fa ancora perfettamente operativi e usabili senza eccessivi rallentamenti)…
    Dal mio punto di vista (ex Win-user) non c’è storia… non tornerò mai indietro. La qualità della mia vita digitale è incredibilmente migliorata da quando mi sono convertito al Mac.

  • Andre |

    Possiamo per favore smettere di continuare a recitare la solita solfa…”ciò che da apple lo danno tutti a un prezzo minore..il design…le moda…” tutte fandonie..la fortuna di apple sta nel fatto che ruota attorno al consumatore..definisce nuovi standard atti esclusivamente a semplificare la vita di chi fruisce dei suoi prodotti..dopo anni di pc..che adoro…ho iniziato a usare mac…bè..la semplicità con cui mi trovo a portare a termine operazioni che prima pensavo inarrivabili è sbalorditiva..qui non si parla della mela che si illumina dietro il terminale si parla di creare un video su imovie che prima non immaginavo neanche di poter fare…apple ha saputo tramite design e marketing attirare gente ad acquistare prodotti apple..questo è indubbio ma vi siete mai chiesto perchè una volta usati non si torna più indietro..l’intuitività dei prodotti..la semplicità d’uso..lo straordinario supporto ai suoi terminali sono ciò che fanno la fortuna della apple..il solo iphone vende più di tutti i modelli nokia messi insieme che proprio perchè sono un infinità nn potranno mai ricevere lo stesso supporto. I pc girano su migliaia di macchine tecnicamente diverse..ios girà su mac tecnicamente simili..il magic track pad l’exposè sono innovazioni di cui nessuno parla ma che nell’utilizzo quotidiano fanno inevitabilmente la fortuna di apple.

  • Peppe |

    x LUCATRAMIL
    Dopo ogni articolo che riguarda Apple, arriva qualcono con esternazioni fuori luogo tipo “la volpe e l’uva”
    Sorvoliamo sulla rivoluzione ipod/itunes, un dato di fatto incontrovertible.
    I primo iPhone era troppo avanti per tutti, un concetto inimmaginabile, una tecnologia non disponibile a livello di componentistica che ha costretto i produttori di componenti ad uno sforzo notevole.
    L’iphone 3G ha appunto introdotto il 3G e abbassato i consumi (non so se hai presente quanto consumava all’epoca uno schermo grande in quel modo, pecche tecnologiche? E chia altro c’era in giro?)
    I’iphone 4 ha introdotto una CPU con consumi da sogno per tutti. Questa CPU e’ stata poi messa su iPad, durata della batteria in standby 30 giorni!
    Ancora aspetto il Galaxy TAB di Samsung: il CEO dopo aver visto l’iPad 2 e il suo spessore ha dovuto ritirare il lancio “imminente” e ha fatto pubblica ammenda (pare sia svenuto).
    Quanto ai portatili normali con un prezzo mega…hai mai visto/usato un MAC book air? Le scarpe servono per camminare, c’e’ chi sceglie di spendere 20 euro e chi compra Prada.
    Cos’e’ meglio? Ovviamente non esiste una risposta, tutto e’ soggettivo, siamo liberi di scegliere, ma il design e l’innovazione tecnologica di Apple sono fuori discussione.

  • marc |

    x LUCATRAMIL
    stai travisando la realtà, pensa che app store e la rivoluzione della distribuzione digitale è nata solo nel 2008 con iphone 3g, sembra un’eternità sono solo 3 anni. iPhone ha cambiato tutto e, le varie versioni successive (1 l’anno), hanno solo portato continui miglioramenti. Pensa solo che altri brand presentano 20 smartphone l’anno, di cui nessuno rappresenta un reale concorrente temibile per iphone. Aggiungo inoltre che quello che rende veramente grande apple sono i servizi connessi ai propri device.

  • francesca |

    l’aspetto vincente e’ nell’innovazione CULTURALE di ipod (musica ovunque, iphone (navigazione mobile facile, intuitiva ed efficace) ipad (ha conciliato il target oversize e professionale perche’ non richiede piu alcuna competenza che non sia quella delle proprie esigenze di comunicazione o professional) e itunes (una piattaforma unica fruibile allo stesso modo da ogni tipo di apparecchio oltre all’aspetto etico di combattere la pirateria offrendo l’originale ad un costo irrisorio). mettiamoci anche AppleTV e il quadro e’ completo. Google invece sta facendo la figura del “vorrei ma non posso”, di chi offre le un’imitazione (insomma: il mercato delle copie)

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