Agcom: il 6 luglio decide i tempi della consultazione

Questo pezzo è uscito oggi sul Sole 24 Ore, in Nòva24, versione cartacea.

Il 6 luglio l’Agcom deciderà la durata della consultazione pubblica sulle nuove regole per la repressione delle violazioni del copyright. La legge impone genericamente all’Agcom di dotarsi di strumenti antipirateria: ma la proposta Agcom conferisce all’Autorità stessa il potere di rimuovere contenuti o bloccare i siti esteri accusati da detentori di copyright di infrangere il loro diritto, senza passare da un magistrato e dopo un contraddittorio della durata di 5 giorni.

La questione ha generato vasta eco e reazioni molto polarizzate. Approvano alcune associazioni di editori e produttori televisivi (Apt), cinematografici (Anica), musicali (Fimi), che però limitano il loro sostegno a regole orientate a reprimere solo i siti che facciano commercio senza permesso di proprietà intellettuale altrui ed escludono esplicitamente di desiderare che blog, siti privati, motori di ricerca e altri operatori vengano toccati. Critici invece sono associazioni come Altroconsumo e Agorà Digitale, giuristi come Stefano Rodotà, studiosi come Juan Carlos De Martin e molti altri, che osservano come la proposta Agcom sia formulata in modo da consentire all’Autorità di chiudere qualunque sito, compresi quelli che fanno opinione e informazione, senza concedere un vero diritto alla difesa. I casi noti dimostrano che le interpretazioni, per esempio, del diritto di cronaca e del fair use sono diverse e non sempre si prestano a soluzioni amministrative. Senza ricorso alla magistratura, in queste materie, si rischiano decisioni unilaterali.

Il diritto d’autore è ampiamente violato in rete, anche se, secondo il Gao, un’agenzia governativa Usa, è impossibile quantificare l’effetto economico finale della pirateria. Per contrastarla non vanno violati altri diritti fondamentali. L’obiettivo è trovare la giusta misura. Difficile ottenerlo con regole che non assicurino a tutti di potersi difendere. L’Agcom deve decidere di dare alla consultazione tutta l’ampiezza e la durata possibile.

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    Il 6 luglio doveva essere il giorno dell’approvazione della delibera, ma ora si parla … In secondo luogo, tempi così brevi, ossia soli cinque giorni, non … La differenza sostanziale è che in questo caso decide un giudice in un

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    I casi noti dimostrano che le interpretazioni, per esempio, del diritto di cronaca e del fair use sono diverse e non sempre si prestano a soluzioni amministrative. Senza ricorso alla magistratura, in queste materie, si rischiano decisioni unilaterali
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