Luce intelligente

Una luce da tavolo a led, di quelle che si trovano a pochi euro in commercio. Il professor Harald Haas, dell’università di Brema, l’accende. Illumina il tavolo e un piccolo oggetto elettronico. Immediatamente, su un grande schermo appaiono le immagini in movimento di un filmato a grandissima definizione. Il professore interrompe il fascio di luce con la mano. E il filmato si ferma. Toglie la mano, senza toccare nulla, e il filmato riprende. Haas ha mostrato al pubblico di Ted, a Edimburgo, la sua tecnologia di trasmissione dati che usa, appunto, la normale luce di un led per inviare a un piccolissimo ricevitore una quantità di informazioni molto significativa. «Le applicazioni possibili vanno oltre la mia fantasia» esclama Haas mentre il pubblico applaude. La sua tecnologia potrebbe essere usata negli aerei dove le luci a led sono già installate e potrebbero diventare strumenti di trasmissione molto ricchi per i passeggeri e l’equipaggio: un finanziamento di 700mila euro per approfondire l’argomento è stato già approvato dal governo federale tedesco. «Si possono immaginare scambi di informazione tra le automobili, o tra i semafori e le automobili. Si può pensare a che cosa si possa trasmettere con i led installati sui telefonini dotati di fotocamera e flash» dice Haas.

È una tecnologia in cerca di applicazioni. Frutto di ottima scienza e di buoni finanziamenti. E soprattutto di una bella lungimiranza collettiva.
Poco dopo, sul palco di Ted, è arrivata Jo Hamilton, per cantare, accompagnata da un bizzarro strumento: una sorta di tastiera senza tasti, che Hamilton governava avvicinando e allontanando le mani per modulare suoni elettronici registrati in un computer armonizzandoli con la sua voce. Una tecnologia partita dallo scopo che doveva raggiungere. Che riesce a dare unicità alla performance di Hamilton, utilizzando tecnologie note, come i sensori e un normale Macintosh.
I percorsi dell’innovazione sono diversi. Alcuni partono dall’organizzazione di un sistema-paese, altri dall’artigianato che sconfina nell’arte. Così la luce diventa musica. E i dati diventano luce.