I casi di persone condannate sulla base di testimonianze oculari e che erano innocenti sono drammatici. Sono generati da testimonianze basate sulla memoria. Ma la memoria può sbagliare. I ricordi sbagliati sono il tema della ricerca di Elizabeth F. Loftus. Ne parla a TED.
Il punto è che i ricordi sbagliati si possono impiantare nel cervello delle persone. Per esempio facendo domande che li creano. Se ai testimoni si pongono domande che implicano una risposta, quella risposta diventerà più probabile. È il risultato delle ricerche di Loftus. L'insinuazione genera convinzione, in un alto numero di persone.
La disinformazione può essere molto sottile. La contaminazione della memoria è facile. L'inquinamento mediatico è una modalità di controllo delle persone. Ma anche la terapia psicanalitica genera ricordi sbagliati, con particolari suggestioni che conducono al racconto di sogni e analogie. I ricercatori che Loftus cita sono sono riusciti a impiantare ricordi: in Tennessee hanno convinto facilmente le persone che erano state sul punto di affogare da bambini ed erano stati salvati; in Canada che erano stati attaccati da un cane; in Italia che avevano avuto un'esperienza durante la quale avevano visto il demonio…
Avendo ricercato queste cose Loftus si è trovata a smontare le accuse in alcuni casi nei quali c'erano testimoni oculari ed è stata a sua volta portata in tribunale per diffamazione. «Un fenomeno che si va generalizzando in America» dice Loftus: «Scienziati che vengono portati in tribunale per avere detto quello che emerge dalle loro ricerche». La crisi del consenso sul metodo con il quale si arriva a sapere come stanno le cose è un problema internazionale.
«Abbiamo bisogno di metodi indipendenti dalla memoria per prendere decisioni e per documentare i fatti. La memoria, come la libertà, è fragile».