"In dismissione". È questo l'ultimo messaggio di Luca Dello Iacovo lanciato su Twitter quattro giorni fa. Niente altro, dopo. Nessuna interpretazione è possibile.
Luca era un esploratore dell'internet. Un ricercatore profondamente immerso nel mondo delle reti, costantemente proiettato a interpretare il futuro. Un uomo capace di leggere nell'internet una possibilità di riscatto e di sviluppo per tutti i popoli più poveri e disperati. Un solitario, nella sua vita quotidiana, di poche parole nelle sue interazioni di lavoro. Ma segretamente tanto tanto innamorato del suo lavoro di giornalista da informare chi era interessato alla sua vita, in parole freddamente struggenti, di essere a cena nello stesso ristorante in cui era stato anni fa dopo aver pubblicato il suo primo articolo su un quotidiano.
Quando si è presentato alla redazione di Nòva, al Sole 24 Ore, la sua luce ha brillato immediatamente: per la sua intelligenza amplissima, la sua umiltà di ricercatore, la sua precisione di narratore. Da quel giorno, a Nòva, nessuno ha mai pensato di poter fare a meno delle sue parole, delle sue analisi, dei suoi racconti.
Ma l'impensabile è accaduto. Oggi. Perché Luca ha scelto di andarsene. Per sempre.