La ricerca è una risorsa rinnovabile

La ricerca è una fonte rinnovabile di energia economica. Rigenera le sorgenti della conoscenza e dunque alimenta le opportunità per avviare innovazioni che ricostituiscano il valore aggiunto anche nei settori che maturano o che si “commoditizzano”. Come la produzione di pannelli fotovoltaici.
In questo settore si è ormai raggiunta la parità economica con le altre fonti di energia, ai correnti livelli del prezzo del petrolio. L’autofinanziamento dell’ulteriore sviluppo industriale può ragionevolmente partire rinvigorendo l’innovazione nel settore. Che a sua volta garantisce i margini di profitto. E i filoni di ricerca che influiscono direttamente sul valore aggiunto del settore riguardano l’aumento dell’efficienza dei pannelli a base di silicio e lo sviluppo di soluzioni che non siano a base di silicio ma di materiali organici.
Il punto è che la strada che connette la ricerca, la tecnologia, la produzione industriale non è sempre agevole. La prima difficoltà consiste nella differenza tra i tempi di lavoro: la ricerca ha bisogno di una prospettiva relativamente lunga, la tecnologia si muove relativamente in fretta e lo scenario nel quale se ne organizza l’industrializzazione cambia molto velocemente. La seconda difficoltà sta nei linguaggi e nelle modalità di dialogo tra i ricercatori e le imprese industriali: chi propone che cosa a chi e con quali forme narrative? Ovviamente non c’è una soluzione buona per tutte le occasioni, ma l’esperienza segnala che spesso non c’è nemmeno un’occasione buona per almeno qualche soluzione.
Anche il rapporto tra scienza e impresa potrebbe essere considerato un problema scientifico e non sarebbe male vedere a quali conclusioni arriverebbe una ricerca intorno a questo tema. Ma di certo è un problema che si affronta sperimentando. E le RoundTable di Nòva sono un esperimento. Far parlare i ricercatori chiedendo loro di spiegare la loro ricerca senza banalizzarla per inseguire una sorta di “divulgazione”, anzi, ma accettando la sfida di dire tutto in poco tempo. Il risultato è migliorabile. Ma fa parte della percorso che deve portare la scienza e la società a comprendersi meglio. Sarà la scoperta di una nuova fonte di energia economica rinnovabile. E, a ben vedere, soprattutto rinnovante.