Il monopolio organico e le alternative piccole e grandi..

Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, ha detto qualche anno fa che nella rete ci sono le grandi aziende e le piccole aziende, ma è molto difficile essere una media azienda. A distanza di tempo, questa analisi si può leggere con qualche dettaglio in più. Anche perché la questione della dimensione non è che la conseguenza della separazione funzionale che il contesto economico digitale sembra imporre. Nella rete, in effetti, le funzioni delle grandi piattaforme infrastrutturali votate a servire un pubblico molto ampio generando alto volume e basso valore aggiunto si distinguono abbastanza nettamente dalle funzioni dei creatori di applicazioni e prodotti finali che tentano di qualificarsi nell’economia della conoscenza – con la ricerca, il design, l’immagine, il contenuto di senso – per generare un alto valore aggiunto anche con volumi relativamente limitati. È per questo che la dimensione media è difficile. In particolare, nel contesto degli operatori infrastrutturali, nei quali il volume è più importante del valore aggiunto generato dalla singola transazione, la tendenza alla concentrazione è praticamente organica. Non solo per le normali dinamiche del consolidamento, ma anche perché nella rete la tecnologia più usata tende ad attrarre sempre più utenti, per la cosiddetta “Legge di Metcalfe”: nella rete è normale che si formino concentrazioni perché la tecnologia “migliore” è proprio quella che consente di connettere il maggior numero di nodi e proprio per questo attira sempre nuovi utenti e risorse, impoverendo tutte le concorrenti. Seguendo questa dinamica, nelle reti si formano monopoli a che possono essere contrastati soltanto da una sorta di molteplicità di alternative infrastrutturali per compiere operazioni analoghe. Queste alternative sono distinte da qualche elemento di senso. Per esempio, Amazon potrebbe essere considerata inarrestabile nella sua espansione nel commercio elettronico, eppure Yoox resiste nella sua indipendenza, pur avendo dimensioni molto più piccole: il che si spiega considerando il fatto che Yoox ha aggiunto alla sua funzione infrastrutturale una specializzazione tematica, la moda e il design, riuscendo a essere percepita come appartenente a una categoria diversa da quella di Amazon. In assenza di un pensiero di questo genere le infrastrutture medie entrano in difficoltà. Ma resta il fatto che l’interesse comune richiede le alternative, altrimenti i colossi finiscono con l’approfittare della loro condizione di potere, se non alzando i prezzi, almeno bloccando l’innovazione che le mette in difficoltà. È in fondo in questo contesto che si inserisce la nuova strategia digitale dell’Europa, espressa nei giorni scorsi a Bruxelles. Non soltanto contrasto alle piattaforme americane, ma anche sostegno e incentivo alle piattaforme europee, per una sorta di recupero di “sovranità” nell’economia dei dati e dell’intelligenza artificiale. Questo genere di strategia può vincere soltanto se alla volontà di creare alternative e incentivarle si aggiunge la capacità di proporre piattaforme dotate di un senso diverso, tale da renderle non paragonabili alle altre. Per esempio, il rispetto dei diritti umani, come la privacy. Per esempio, le dimensioni dei sistemi di relazione più contenute, tali da rendere meno abnorme la diffusione di messaggi antidemocratici. Per esempio, la progettazione di ecologie dei media che valorizzino la qualità dell’informazione. Si può fare. E sarebbe bene farlo.
Articolo pubblicato su Nòva il 23 febbraio 2020