La consapevolezza ecologica comincia a guidare le scelte di alcune grandi istituzioni, come la Commissione Europea, e di alcune aziende, come dimostrano i fatti raccontati a Biennale Tecnologia da Iren e Lavazza, per esempio. Del resto, le aziende italiane sono avanti a tutti in Europa in termini di economia circolare, come dimostra la ricerca di Symbola. La progettazione della nuova tecnologia si confronta con l’obiettivo della sostenibilità e cambia, dando una direzione all’innovazione.
Ebbene, ci si accorge di un fenomeno ulteriore. La stessa ecologia cambia accostandosi all’innovazione tecnologica così ripensata. Se gli incentivi che portano alle scelte tecnologiche non sono più quelli insostenibili di un tempo, anche la narrativa ecologica può trasformarsi.
Se l’ecologia concepita in un contesto tecnologicamente non consapevole doveva incessantemente difendersi dal nuovo per cercare semplicemente un equilibrio – che peraltro appariva spesso come una condizione di bellezza “naturale” un po’ statica e vagamente noiosa – oggi, collegandosi alla tecnologia, anche l’ecologia può forse presentarsi come una dinamica affasciante e trasformativa.
Su questo argomento, c’è un articolo su Nòva, Il Sole 24 Ore, il 15 novembre 2020, e su 24+.