A TED Global si discute del genere di innovazione che probabilmente è il più importante possibile. Come migliorare il modo di apprendere.
Un corso sull'intelligenza artificiale ha conquistato centinaia di studenti. Daphne Koller sa com'è andata. Koller parla del costo dell'educazione per le famiglie. Non solo nei paesi in sviluppo. Anche nei paesi sviluppati sono solo i giovani che vengono dalle famiglie più agiate che riescono ad accedere a corsi di grande valore. «Le grandi innovazioni avvengono quando ciò che è improvvisamente possibile incontra quello che è disperatamente necessario». E quindi ha creato Coursera. Corsi di altissima qualità, gratuiti. Ora il sito ha 640K studenti. E ci sono già persone che non avevano un lavoro che hanno seguito i corsi di Coursera e che hanno trovato un lavoro. La cosa funziona. Ovviamente non ci sono solo i corsi, c'è anche un certificato che dimostra la frequenza ai corsi e il superamento degli esami. Coursera tiene conto del background degli studenti – e realizza parti di corsi per recuperare quello che gli studenti non sanno – e delle qualità speciali di qualcuno che può volere corsi particolari o individuali. «Non siamo obbligati ai corsi tutti uguali per tutti». Ogni lezione prevede momenti di richiamo dell'attenzione con domande cui si deve rispondere per andare avanti. E il feedback che si raccoglie con quelle domande viene usato per migliorare il corso. Come si valuta? Multiple choice non va molto. Peer grading pare il modo migliore: «A causa del numero dei nostri studenti, ora abbiamo probabilmente il più grande sistema di peer grading che si può trovare al mondo». E la sorpresa è che l'autovalutazione si è rivelata molto efficace. Inoltre, in centinaia di città si sono formate piccole comunità di studenti che si possono incontrare anche fisicamente. Infine, si possono sperimentare metodi di apprendimento con moltissimi casi di controllo: il confronto tra i corsi tenuti normalmente con un esame alla fine, con i corsi nei quali prima di passare al prossimo argomento si deve dimostrare di aver compreso l'argomento precedente e con i corsi personalizzati dimostra la diversa efficacia dei diversi metodi. Creando corsi nei quali si interagisce continuamente con gli studenti aumenta l'impegno, la partecipazione e l'apprendimento. I sistemi di insegnamento online possono essere molto migliorati. E il successo di questo approccio può abilitare il life long learning e l'innovazione. Standig ovation alla fine.
Shimon Schocken insegna computer science. «Mio nonno, Salman Schocken non ha potuto finire l'università. È andato a lavorare. Ha creato un impero di grandi magazzini. Lavorando con designer e architetti formidabili e aiutando i grandi scrittori della sua era. Quando il nazismo è arrivato ha abbandonato tutto e ha ricominciato. Selfstudy è stato il modo adottato dai miei genitori per imparare. E anch'io ho cominciato col pallottoliere… Autoapprendimento». Con la crescita della complessità dei computer, gli studenti perdono la foresta per seguire i singoli alberi. «Abbiamo capito che gli studenti devono poter costruire un computer dall'inizio alla fine per capire». Hanno fatto il chipset, la piattaforma hardware, l'assembler, la virtual machine, il sistema operativo, il compiler e i programmi… Una soddisfazione incredibile. Tutti i blocchi di informazione sono stati messi open source. Molta gente ha preso a imparare e a costuire il nostro computer. Spontaneamente. E altri corsi si sono organizzati per fare corsi basati sul nostro materiale. In India, in America, Cina e in altri posti del mondo. Le cose che sono venute fuori erano totalmente imprevedibili. In un metodo di autoapprendimento che evidentemente funziona. Che cosa ci vuole? Solo una tremenda passione per imparare. E le università? «Non ne posso più. L'università toglie tutto il divertimento a sbagliare. L'apprendimento è un percorso tra errori e fallimenti. L'università mette troppo accento sui voti e le valutazioni. Il che non aumenta la conoscenza ma la riduce». K12 Math Education: autoapprendimento della matematica.
Beau Lotto mostra un video. La rana gioca. La scienza è sperimentazione e la sperimentazione è gioco. L'apprendimento della scienza può essere un gioco. Amy O'Toole dimostra che negli esperimenti e nei giochi i ragazzi possono essere più avanti dei professori. Qual è la domanda, che cosa ne sappiamo, che cosa c'è di nuovo, a chi importa (la base del tipico paper scientifico). Ed è stato pubblicato: 4 mesi per fare la scienza e 2 anni per pubblicarlo. «Se vogliamo trovare qualcosa di nuovo dobbiamo entrare nella dimensione dell'incertezza. E quindi del gioco».
Eddie Obeng. Cerca creatività su Amazon trovi 60mila libri. Cercala su Google trovi milioni di link. Cercala nei libri di management la trovi miliardi di volte. Vabbè, era una battuta. Sappiamo che collaborazione è cool: perché abbiamo quelle gerarchie allora? Abbiamo raddoppiato la popolazione in pochi decenni li abbiamo messi in città e li abbiamo connessi con internet. Parliamo di innovazione e cambiamento. Perché non facciamo nulla? Perché non impariamo. Il ritmo del cambiamento ha superato il ritmo dell'apprendimento. Quindi d'ora in poi non sappiamo che cosa succederà. Ti licenziano se al lavoro fai qualcosa seguendo le regole e il mondo dimostra che era sbagliato; ti licenziano se fai qualcosa di "folle" e non funziona come è obiettivamente probabile. Il punto è inserire piccoli segnali di attenzione che impongano di chiederci: «ha senso anche in questo nuovo mondo, quello che viene dopo mezzanotte, quando è già domani»?
Karen Thompson Walker. Si può imparare dalla paura? L'equipaggio di una nave nel mezzo del Pacifico lontana da ogni terra; tre opzioni, un'isola vicina ma abitata da cannibali, un'isola intermedia ma con rischio di uragani, una terra lontanissima irraggiungibile probabilmente senza finire le riserve di cibo e acqua prima di arrivare. Paure e decisioni. Le paure sono storie. Immaginate. Come tutte le storie le paure hanno una suspance e uno svolgimento. La decisione in quella nave? Andarono per la rotta più lunga. Molti morirono. Alcuni diventarono a loro volta cannibali. La storia che li convinse di più era la più vivida e coinvolgenti, avrebbero dovuto giudicare le storie che avevano davanti con un approccio più scientifico. In ogni caso, la paura è una specie di chiaroveggenza che ci aiuta nella vita quotidiana: il problema è che ci si può lasciare prendere e coinvolgere da quella storia come se fosse l'unica realtà oppure con un minimo di distacco e ragionamento.
Il pomeriggio termina con Macy Gray. Grande sessione!