Ieri, al Politecnico di Milano, una lezione sulla Next economy: green, social, network…
Gli studenti chiedono: internet è da Nobel per la pace? e poi: internet è il medium della felicità? e qualche settimana fa, il Sole 24 Ore si chiedeva: internet è il mezzo della verità?
Sappiamo purtroppo che nessuna tecnologia può essere pace, felicità, verità. E sappiamo che siamo noi che la usiamo a interpretarla, sulla base della nostra cultura, della nostra consapevolezza, della nostra storia. Ma è anche chiaro che internet, in particolare, è una tecnologia profondamente densa di umanità: il suo senso e il suo impatto dipendono dalle persone che si esprimono, si riconoscono, si connettono…
L’internet che conosciamo in questo periodo storico è soprattutto un recupero della dimensione relazionale delle persone, un grande valore spesso compresso dai media tradizionali. E se è anche popolata di odio, manipolazione, superficialità, è pur sempre un’occasione per l’approfondimento, la conversazione pacifica, l’informazione alternativa e indipendente. Oggi, dopo tanto tempo, sappiamo che rispecchia soprattutto la capacità di una società di sviluppare una sua dinamica culturale. Può schiacciare sull’iperpresente dello scambio immediato di curiosità, ma può anche aprire la strada a meravigliose forme di accesso a saperi conclucati dai vecchi media. Sta a noi cogliere l’occasione.
Verità, felicità, pace sono valori da conquistare giorno per giorno, su qualunque medium e in qualunque contesto.
Ma se c’è un valore che internet incarna in modo particolarmente preciso, responsabilizzante, attivo, beh quel valore è la libertà.
Nòva ne parla oggi, con David Weinberger, Ethan Zuckerman, Lawrence Lessig, Juan Carlos De Martin…
Nòva ha voluto portare un contributo alla giornata: perché oggi a Montecitorio c’è un convegno straordinario, il cui titolo ispirato e ispirante è, appunto, Internet è libertà (http://capitaledigitale.webcasting.it/).