Brutta storia

Il dipartimento di giustizia americano ha messo in crisi i sostenitori della net neutrality sostenendo che non si può impedire agli operatori di chiedere più soldi a certi produttori di servizi internet per il traffico in banda larga. Lo dice per esempio la Reuters.

E’ una brutta storia. Non sembra chiaro il problema e la motivazione. Il problema è: gli operatori possono o non possono discriminare il traffico internet in base al contenuto? La motivazione di una risposta che consenta agli operatori quella libertà sembrerebbe essere: si deve privilegiare la libertà di manovra degli operatori per dare loro nuove fonti di entrata, ma non si comprende se questo possa avvenire anche a danno della libertà degli utenti di usare internet come vogliono e a danno delle nuove iniziative imprenditoriali che si fondano sulla net neutrality.

Senza la net neutrality non sarebbe nata Skype e probabilmente Google non si sarebbe espansa come è riuscita a fare, non ci sarebbe stata libertà di manovra per YouTube e non ci sarebbe stata speranza per le iniziative che gli operatori consideravano concorrenziali con le loro attività.

  • Alberto |

    Ciao Luca,
    son perfettamente d’accordo con te e ho già cominciato a muovermi.
    http://afantappie.wordpress.com/2007/09/10/net-neutrality/#more-92
    Penso che la cosa, anche se è solo al suo inizio, possa portare conseguenze assai gravi se non si agisce con convinzione.

  • Alberto Fantappie's Weblog |

    Brutta storia
    Cosa vuol dire Net Neutrality? In poche parole è la liberata di poter accedere liberamente a tutti i contenuti web senza discriminazioni o preferenze ad uni rispetto ad altri. Quello che ci permette di consultare le notizie sul sito che preferiamo, o …

  • Roldano De Persio |

    Ciao Luca,
    probabilmente qualcuno negli USA ritiene che Content is not King come scrisse l’autorevole matematico Andrew Odlyzko su firstmonday nel febbraio del 2001
    http://www.firstmonday.org/issues/issue6_2/odlyzko/#o11
    secondo il quale il contenuto non porta tanti soldi quanto il traffico e quindi bisogna continuare sulla vecchia strada del far pagare il pedaggio:” Unfortunately for these companies, content is not the key. Content certainly has all the glamor. What content does not have is money…Yet the revenues and profits from movies pale next to those for providing the much denigrated “pipes.” The annual movie theater ticket sales in the U.S. are well under $10 billion. The telephone industry collects that much money every two weeks! Those “commodity pipelines” attract much more spending than the glamorous “content.””
    Naturalmente sono passati troppi anni e forse qualcosa è cambiato e no si teneva conto dei guadagni di Google.
    Io comunque non dispero se Nokia a deciso di passare al content diventando un’azienda internet qualcosa significa e farà di tutto, come del resto Google, per impedire che accada il peggio. Se gli USA faranno la cavolata peggio per loro, sarà un nuovo seppuku come con il GSM e i telefonini, dove la tecnologia europea è all’avanguardia. Per certi versi il sorpasso sul internet sta già accadendo se si considera la forza con cui UK si sta buttando sul web e la bassa qualità e diffusione dell’adsl USA.

  • Nicola Mattina |

    Luca, concordo pienamente. Secondo me, la neutralità della rete è una degli elementi fondanti dei media sociali come ho scritto in un breve articolo che ho pubblicato nel mio blog qualche giorno fa: http://blog.nicolamattina.it/?p=514

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