One more thing, Steve

Steve Jobs è un maestro. E’ un vero piacere seguire le sue performance quando presenta le ultime novità. Uno dei suoi trucchi è congedare il pubblico con "one more thing", un’ultima notizia che è poi spesso la più succosa. Questa volta però la "one more thing" l’ha detta il popolo della rete.

Chi aveva comprato l’iPhone per 600 dollari non ha accettato l’annuncio del ribasso del prezzo a 400 dollari, a pochi mesi dal lancio. Un’atavico senso del "giusto prezzo" è emerso in rete sotto forma di una vera e propria ondata di proteste. E Steve Jobs ha risposto in poche ore con una lettera davvero straordinaria, nella quale annuncia un "rimborso" di 100 dollari per tutti coloro che hanno comprato l’iPhone al prezzo originario.

La lettera dice che il ribasso dei prezzi è normale nel mondo della tecnologia. Il che è vero. Ma si conclude con il rimborso: il che non è normale. E dunque dimostra che anche il ribasso deciso sull’iPhone era poco normale.

Da che cosa è stato motivato? Arriva il Natale? Lo sapevano anche prima. Vogliono essere più aggressivi? Lo potevano essere da subito. Hanno pensato all’iPod Touch – e al suo prezzo – solo dopo il lancio dell’iPhone? Possibile. Si sono sbagliati? Probabile. E’ quello che dice sul finale della lettera Steve Jobs: "we need to do a better job taking care of our early iPhone customers as we aggressively go after new ones with a lower price". Dobbiamo lavorare meglio per i primi clienti dell’iPhone. E poi: "We apologize for disappointing some of you, and we are doing our best to live up to your high expectations of Apple". Chiediamo scusa. E rimborsiamo.

Mi pare che basti. E se questo non piace alla borsa, peggio per la borsa.

Il dibattito anche in Italia è stato molto acceso. Melablog e Mobileblog. Roberto Baldini e Momo. Tonyworks e Vittorio Pasteris. Asa e Blogosfere.  Il mitico Mantellini. Da leggere la cronaca di Andrea Curiat sul Sole 24 Ore.

  • Cristian Conti |

    Ero in vacanza durante il keynote e leggendo tutto in ordine cronologico inverso devo dire che Jobs ci ha messo una pezza che soddisferà forse gli hardcore fan di Apple, che gradiranno il buono sconto, ma che comunque lascia un pò straniti: abbassare il prezzo a così poco tempo dal lancio, dopo le diverse voci che parlavano di una accoglienza timida verso questo prodotto (ora sappiamo che se ne sono venduti un milione), fa pensare più ad un tentativo di competere più aggressivamente con Nokia, in un settore dove Apple è costretta a fare i conti con altri concorrenti consolidati.
    Non credo che si siano sbagliati. E se valesse la regola della caduta dei prezzi del tecnologico anche per Apple oggi potremmo comprare dei MacBook Pro ad un prezzo inferiore, cosa che non avviene, fino al successivo speed bump.
    Semplicemente credo che questa volta i mac user, che non sono più solo gli hardcore fan di alcuni anni fa, hanno alzato la testa. E Steve ha dovuto mettere una pezza.

  • GianMi |

    Molti avevano già stimato il costo industriale dell’iPhone pari a meno della metà del prezzo originario. E inoltre fai bene a virgolettare la parola “rimborso” visto che si tratta di buoni acquisto di prodotti Apple. Non vorrei che questa “anomalia” diventasse una regola con la scusa della “bumpy road”. Perché Steve Jobs sarà anche simpatico, ma non ho dubbi che due calcoli se li sappia fare.

  • antonio vergara |

    è senza dubbio un fatto positivo, ma anomalo come giustamente sottilinei. anche il prezzo dell’ipod touch mi sembra eccessivo e destinato a calare. senza contare che nella telefonia i ribassi sono quasi istantanei.

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