Grillo e Bernabè. Blog e aziende

Beppe Grillo e Franco Bernabè si sono parlati attraverso il blog del comico genovese. I contenuti del dibattito sono riassunti nella cronaca del Sole 24 Ore. Ma, forse, la notizia implicita in questo episodio è che la rete sta diventando sempre più importante.

Il blog di Grillo è stato per molti versi un fenomeno. Il suo successo è stato straordinario. E ha contribuito ad accelerare una trasformazione della figura di Beppe Grillo. Già da tempo, il comico era diventato anche un elemento del sistema dell’informazione: senza venir meno al suo stile e al suo personaggio teatrale, Grillo era riuscito anche dopo la sua esplusione dalla televisione a far passare notizie e opinioni circostanziate – classificabili forse come controinformazione – su argomenti come l’energia, la Parmalat, la stessa Telecom Italia. Ma da quando ha aperto il suo blog, Grillo ha visto crescere l’impatto delle sue notizie, delle sue opinioni e delle sue campagne. Fino a essere visto addirittura come un potenziale personaggio politico.

Bisogna ammettere però che Grillo è restato fondamentalmente un uomo di teatro. E che le sue azioni intellettuali erano anche – e forse soprattutto – gesti artistici che generavano reazioni significative quanto i contenuti delle sue parole. Le sue apparizioni alle assemblee degli azionisti di alcune aziende, Telecom Italia in particolare, erano particolarmente importanti proprio perché facevano vedere a tutti quali fossero le reazioni del management di quelle aziende di fronte a una persona che ne contestava in modo informato le scelte. Quelle reazioni, non sempre prive di un atteggiamento di sorpresa arroganza, finivano poi sul blog e diventavano a loro volta informazione.

Come testimonia il suo primo post, quello del 16 dicembre, Grillo riteneva, probabilmente, che l’atteggiamento della Telecom non fosse cambiato molto con il nuovo management (tanto che annunciava la sua partecipazione all’assemblea degli azionisti come appuntamento nel corso del quale si aspettava di avere risposta dai vertici di Telecom Italia). E certamente l’improvvisa apparizione sul suo blog della risposta di Franco Bernabè è stata una sorpresa (il che è dimostrato dal ritardo con il quale è stata poi pubblicata, dopo una doverosa verifica sull’identità della fonte): perché Grillo ha sentito il bisogno di pensare quasi una settimana alla controrisposta che alla fine ha deciso di pubblicare prima della lettera di Bernabè.

Il fatto è che le aziende imparano. E che i manager non sono tutti uguali. Il caso ormai di scuola della Microsoft che ha prima subito e poi cavalcato la comunicazione via blog insegna che la trasparenza e l’accettazione del dialogo con il pubblico attivo è una strategia molto vantaggiosa, quasi ineludibile, per le aziende che vogliano migliorare la loro immagine nel variopinto, critico e variegato mondo della rete. La Telecom Italia ha evidentemente imparato. E il nuovo management si è dimostrato disposto a partecipare forse più di quanto il più seguito blogger italiano si aspettasse.

Il risultato è che i blog servono. Che il pubblico ci guadagna. E che l’informazione si può concentrare di più sui contenuti che sulle forme o sugli atteggiamenti. Per le aziende la nuova situazione resta tutta da comprendere: perché la via della trasparenza, sempre più necessaria, è talvolta ben poco agevole. Per i blogger cresce, con il successo attestato da questo genere di episodi, anche la consapevolezza di una certa responsabilità. Per il sistema dell’informazione in generale, evidentemente, si accelera l’urgenza di un rinnovamento. Nel segno della qualità.

  • patrizia filippetti |

    Si concordo per il segno di qualità e sul fatto che le aziende stanno cambiando, I think positive

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