Chi ha viaggiato in aereo, negli ultimi giorni, ha scoperto all’aeroporto quali erano le nuove procedure di sicurezza decise dalle autorità americane. Qualcuno le ha accettate con rassegnazione, altri si sono infastiditi: tutti avrebbero gradito esserne informati in anticipo.
Ma evidentemente non è nello stile della Transportation Security Administration (Tsa), parte del Department of Homeland Security: la Tsa, che pure sul suo sito tiene un blog, ha inviato migliaia di mail per spiegare le nuove procedure agli aeroporti e le linee aeree ma non ha pensato di informare il pubblico.
La direttiva della Tsa è invece stata pubblicata da due blogger, specialisti di viaggi, Stephen Frischling e Chris Elliott. Un servizio utile?
Non l’ha giudicato così la Tsa, che ha reagito come se fossero stati violati dei segreti strategici e ha inviato ai due blogger l’ingiunzione di rivelare da chi avessero ricevuto il documento. Elliott ha rifiutato, ha chiamato il suo avvocato e il giorno dopo ha saputo che la Tsa ritirava l’ingiunzione. Anche perché Frischling aveva consegnato il suo computer alla Tsa: perché gli avevano detto che se non avesse obbedito, la Tsa avrebbe convinto la Klm, la compagnia aerea olandese per la quale Frischling lavorava, a licenziarlo. Ma se la Tsa voleva evitare una brutta figura non c’è riuscita: questa storia è stata pubblicata dai due blogger, è stata riportata da Wired, Ap, Huffington Post e Boing Boing, diventando uno scandalo in più per la già discussa Tsa.
Già, perché, nello stesso momento, il Washington Post pubblicava un documento che provava come un alto papavero della Tsa avesse fornito informazioni false al Congresso e probabilmente violato la privacy dei viaggiatori.
(La Electronic Frontier Foundation spiega ai blogger che cosa fare se ricevono l'ingiunzione di rivelare la fonte di un post da parte delle autorità americane).