Innovare regole. Rompere schemi

Pay by results. Imprese non profit progettano e producono servizi socialmente utili, ma la pubblica amministrazione li paga soltanto quando sono raggiunti gli obiettivi, intanto investitori privati anticipano le risorse, mentre aziende di consulenza e valutazione tengono monitorato il processo e misurato il reale impatto sociale rispetto all’obiettivo. In teoria, in questo modo, lo Stato sperimenta nuovi servizi sociali e li paga solo se e quando funzionano, gli investitori cercano un ritorno nel risparmio ottenuto dallo Stato, le società non profit possono contare su risorse aggiuntive purché si lascino monitorare per migliorare le probabilità di raggiungere i risultati voluti. La Human Foundation, con Fondazione Crt e Kpmg, ha studiato la fattibilità del pay by results per il sociale, un’innovazione di piattaforma rispetto alla logica della burocrazia del welfare pubblico tradizionale. Il problema è trovare un equilibrio tra valutazione quantitativa dei risultati e qualità umana delle operazioni necessarie ad avere un impatto sociale. È un dilemma attualissimo. Si conta di più su un sistema procedurale, efficientista, tecnocratico, che punta su criteri quantitativi per decidere e che innova migliorando quei criteri? O si punta sull’interpretazione autocratica delle condizioni che si vengono di volta in volta a determinare, innovando con la creatività ma rischiando la soggettività del giudizio? Occorre un equilibrio; orientato a migliorare le procedure tenendo conto del feedback che arriva dalla realtà, così come deve guidare i comportamenti umani in modo che siano rispettosi degli altri e di ciò che hanno imparato. Un equilibrio tra il rispetto delle regole e il superamento delle convenzioni. L’innovazione non è solo rottura delle regole, anzi è favorita da regole che costituiscono precondizioni per realizzarla. Ma le regole non sono l’innovazione. E questa le deve mettere in discussione. Il nemico non è la burocrazia ma la sua eventuale autoreferenzialità. Che è un male curabile.
Articolo pubblicato su Nòva il 9 aprile 2017