La società del futuro si può progettare

La Commissione europea ha dato notizia del suo European Democracy Action Plan. Si tratta di un piano d’azione per salvaguardare la qualità della democrazia, per proteggere i giornalisti e il pluralismo dell’informazione, per contrastare la disinformazione. Su quest’ultimo punto, l’idea è quella di aumentare i costi dei disinformatori e di responsabilizzare le piattaforme mettendo in piedi un quadro di co-regolamentazione che preveda obblighi per le piattaforme definiti in modo condiviso con le autorità, ma con forme di accesso ai dati che agevolino il monitoraggio.
Il piano prevede novità entro la primavera del 2021 e un’architettura normativa rinnovata in linea con il prossimo Digital Services Act che, appunto, dovrebbe introdurre nuove responsabilità per le piattaforme in materia di informazione tossica, a base di falso e odio. Sono azioni importanti per l’argomento che affrontano: i media digitali sono ormai l’ambiente nel quale si sviluppa principalmente la conoscenza e l’informazione necessaria alla vita quotidiana degli europei. E in questo ambiente si trovano tutti i vantaggi che la tecnologia offre, ma anche le forme di “inquinamento” culturale che si rivelano pericolose per la tenuta della democrazia e peraltro sono addirittura denunciate come insalubri dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità. L’accelerazione della digitalizzazione dovuta alle clausure decise per contrastare la pandemia ha reso l’innovazione nella policy su questa materia ineludibile.
Certo, se non ci fossero ragioni reali di scontento, i disinformatori e i manipolatori dell’odio online non avrebbero lo stesso spazio di manovra che sono riusciti a trovare in questi ultimi anni. Forse una parte del disagio che viene manifestato online è generato dall’artificiale percezione della realtà che i costruttori di ansia riescono a diffondere, ma il fenomeno trova un terreno fertile soprattutto se si coniuga con argomenti concreti di insoddisfazione. Il rapporto del Censis 2020 ne ha dato una chiara visione.
La storia continua su 24+ (servizio in abbonamento) è stata pubblicata su Nòva nel numero del 6 dicembre 2020