Il senso dei blog è nell’unione di due azioni: espressione e connessione. L’una senza l’altra non hanno senso. Per questo trovo estremamente istruttiva la discussione tra professionisti e amatori della tecnologia che è stata suscitata da qualche post di Domiziana Giordano, con le diverse reazioni di Mimmo Cosenza e altri.
L’espressione di sé è ovviamente parte integrante di questo mondo bloggaro. E l’espressione di sé è soggettiva per definizione. Al massimo è oggettivo l’interesse o il disinteresse che può suscitare nel resto del mondo. La connessione peraltro è frutto di un incontro di idee e di persone e in questo senso propone una pratica della relazione che non può non richiedere un orientamento a guardarsi dal punto di vista degli altri in chi scrive e a guardare agli altri dal loro punto di vista in chi legge.
Ne emerge un continuo spiazzamento, psicologico e culturale, le cui implicazioni sono potenzialmente importanti. E che vanno rese consapevoli se non si vuole cadere vittima di errori di prospettiva anche rilevanti.
Alimentare la consapevolezza, in questo medium, potentissimo e giovanissimo, è la risposta fondamentale a tutte le diatribe, differenze, incomprensioni, speranze, illusioni, che vi emergono.
D’altra parte, queste riflessioni sono il sale di un insieme di blog come Nòva100. Che servono proprio a mettere in contatto culture diverse: di scienziati, tecnologi, creativi e altri innovatori. L’innovazione avviene spesso proprio ai confini tra queste culture. E all’innovazione speriamo di contribuire.