Il valore degli autori

L’esperimento di Nòva100, ancora in beta, va avanti. I suoi aspetti innovativi emergono a poco a poco.  Forse il principale e meno notato è quello che riguarda il trattamento degli autori.

Sono loro i protagonisti, qui su Nòva100. Non solo perché la piattaforma è pensata per loro. Ma anche per un elemento contrattuale che penso vada sottolineato. Su questa piattaforma, le persone che contribuiscono cedono il loro diritto d’autore solo per il blog stesso. Ogni altro utilizzo dei contenuti pubblicati resta nella loro piena disponibilità.

Questo punto rende Nòva100 strutturalmente diversa da molte altre piattaforme gestite da editori. Perché si è fatto così? Per sperimentare una relazione nuova tra l’editore e gli autori. Una relazione di rispetto reciproco e di valorizzazione dei rispettivi ruoli. Chi meglio degli autori può sapere come valorizzare al massimo la propria opera? E quale piattaforma può essere migliore di quella che gli autori valorizzano perché avvertono come amica e sodale nel loro percorso di ricerca?

La sperimentazione di Nòva100 è anche questo. I suoi risultati sono tutti da valutare. Ma se non si innova, non si conosce l’effetto dell’innovazione. E solo innovando, penso, si può aspirare a fare un buon giornalismo dell’innovazione.

  • Guido Tedoldi |

    Nel progetto Nòva100 c’è una cosa che non ho capito: come si diventa blogger di questo network. Ovvero, si entra nel network su invito oppure si possono inviare progetti e si è scelti in base a quelli?
    Ok, farò pure la figura dell’idiota a chiederlo, tuttavia leggendo i post di Luca De Biase e di altri non ho capito. Probabilmente ho omesso di leggere qualche post di presentazione decisivo.
    Quel che mi è parso di capire è che i blogger partecipanti sono liberi e valorizzati, ma non come su Splinder dove chiunque può mettere su un suo diario. D’altra parte nella homepage di Splinder ci sono ben in evidenza link del tipo «CREA QUI IL TUO BLOG», mentre nelle varie pagine di Nòva100 non c’è niente che faccia pensare qualcosa del genere.
    Mi è anche parso di capire che questo non sia un nanopublishing. Sicuramente non lo è come BlogoSfere (per cui curo un blog) perché nella homepage di quest’ultimo c’è ben segnalato il link «COLLABORA CON NOI, INVIA IL TUO PROGETTO», cosa che manca a Nòva100. Tra l’altro da pochi giorni (l’ufficializzazione è stata data il 25 giugno) il Sole24ore ha comprato il 30% di BlogoSfere.
    E quindi?
    C’è spazio per altri contributori oltre ai 39 già presenti (o ai 100, forse, che saranno in futuro)? Se sì, in che modo si può accedere a quello spazio?
    Non vorrei sembrare provocatorio, il mio interesse è quello del giornalista preoccupato dal presente della propria professione e intrigato dalle prospettive legate alle nuove tecnologie che si intravvedono per il futuro. La reputazione professionale di chi lavora nei mass media tradizionali è sempre più bassa, soffocata dai condizionamenti politici e dalle marchette pubblicitarie. Nei blog… be’, l’autore può essere valorizzato. Ci mette la faccia, il lettore si accorge presto di chi vale e di chi no.
    Saluti
    Guido Tedoldi

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