Facebook e la consapevolezza

MoveOn.org ha lanciato una campagna per cambiare le modalità di accesso al nuovo sistema di pubblicità peer-to-peer introdotto dal servizio di network sociale Facebook. In pratica, chiede che le persone debbano dare il loro esplicito consenso alla partecipazione e non, come ora, che siano considerate partecipanti a meno che esplicitamente si rifiutino.

Il sistema ha generato discussioni fin dal primo momento in cui è stato introdotto. Sicuramente, la possibilità che gli utenti facciano conoscere agli altri con i quali sono collegati online le proprie decisioni di consumo ha potenzialmente molta efficacia pubblicitaria. Ma questo presuppone che i collegamenti siano davvero pensati bene perché gli utenti siano certi di non dover difendere la propria privacy nei confronti delle persone con le quali sono collegate. Ma è chiaro che molto spesso si accetta un invito a collegarsi più per non offendere chi lo propone piuttosto che per reale conoscenza dell’interlocutore. E’ chiaro insomma che questo sistema di pubblicità tenderà a rendere le persone che sono su Facebook più caute nelle loro azioni. E dunque meno spontanee. Riducendo probabilmente il valore umano percepito delle loro relazioni online su Facebook.

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