C'è vita oltre la mail

Ma davvero sta tramontando l'epoca dell'email, come sostiene Jessica Vascellaro sul Wsj? I fatti segnalano un cambio di registro significativo: considerando l'insieme delle persone connesse a internet in Usa, Australia, Brasile e nei principali paesi europei, secondo la Nielsen, riporta Vacellaro, nell'agosto 2099, rispetto allo stesso mese del 2008, l'uso dell'email è cresciuto del 21%, a 276,9 milioni; ma, nello stesso periodo, l'uso dei social network è cresciuto del 31%, a 301,5 milioni di persone.

In generale, i social network consentono una comunicazione più ricca e mirata della mail. Le persone si presentano con maggiore completezza sui loro profili, si scambiano informazioni, posta, video, foto, piccoli messaggi di approvazione, commenti, si mascherano e si rivelano. Nelle varie piattaforme, poi, possono seguire liberamente chi vogliono oppure soltanto coloro dai quali sono accettati. Inoltre, con l'avvento dei sistemi di comunicazione in tempo reale, da FriendFeed alla nuova Google Wave, i contatti avvengono in diretta, come nelle chat, ma con la ricchezza di contenuti e con le regole di filtro delle relazioni tipiche dei social network. Mentre la mail è semplicemente posta asincrona.

L'eccesso di messaggi di posta elettronica, lo spam, il phishing, i virus, la pensantezza degli allegati, la forma standard del linguaggio utilizzato di solito, hanno di fatto indebolito l'esperienza della comunicazione via email. Ma alla posta resta il vantaggio di poter essere gestita nei tempi definiti dalle persone: in modo lento e asincrono oppure in velocità e in mobilità con gli smartphone. Inoltre, l'indirizzo di posta elettronica è gestito con la stessa neutralità dalla piattaforma del sistema dei domini dei siti web, mentre tutto quello che avviene sui social network è comunque mediato dalle piattaforme (di solito private) che offrono il servizio.

Queste differenze lasciano presumere che il sistema è lontano dall'aver trovato una forma stabile. E si può ipotizzare che invece di una sostituzione ci sia un'aggiunta dei nuovi canali di comunicazione a quelli "tradizionali". E' chiaro che se i social network si aprissero all'interoperabilità piena, se nascessero social network pubblici con le stesse caratteristiche dei nomi a dominio del web tradizionale ma con la stessa ricchezza di strumenti di comunicazione delle piattaforme che vanno per la maggiore, si potrebbe immaginare una nuova sintesi. Per ora, tale nuova sintesi sembra invece lontana. E quello che avviene è semplicemente che le persone aggiungono alla vecchia mail i nuovi strumenti, gestendoli in modo molto personale. Il tempo complessivo dedicato alla comunicazione aumenta per tutti coloro che hanno già un'ampio utilizzo della posta elettronica. Mentre per i giovanissimi è possibile che l'email resti meno utilizzata dei social network. Fino alla prossima innovazione.

  • Daniele |

    Per fortuna hai “riparato” l’articolo un po’ troppo frettoloso.

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