Censimento e banda larga: il disservizio del successo

Una quindicina d'anni fa si poteva dire che un'iniziativa online fosse stata un successo perché aveva avuto tanti accessi da far cadere il server. Oggi un'iniziativa che non funziona perché cade il server non è un successo ma un disservizio.

L'Istat ha pubblicato sul suo sito una nota intitolata "Al via il 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni: grande successo di adesioni alla compilazione on line". C'erano addirittura 500mila persone collegate in contemporanea. L'Istat commenta: "Sorprendente la partecipazione da parte dei cittadini alla compilazione online del questionario". E aggiunge: "Il grande afflusso di utenti ha creato di conseguenza rallentamenti e difficoltà di accesso. Telecom – per conto di Istat – sta lavorando per aumentare la potenza del sistema installato".

Colpa di Telecom, insomma, dice il sottotesto neppure tanto nascosto.

Comunque, perché affrettarsi, termina l'Istat: "Si ricorda, comunque che per compilare e restituire il questionario online – come pure nelle altre modalità previste (riconsegna agli uffici postali e ai centri comunali di raccolta) – c'è tempo fino alla fine dell'anno in corso".

Peccato che sulle multe per chi non compila non ci siano sconti. E che anche per chi abbia scelto la via tradizionale dell'ufficio postale ci siano ritardi.

Intanto si osserva che il censimento è costato 590 milioni (Sole 24 ore). Di cui 220 destinati a spese correnti per l’acquisto di beni e servizi e 8,6 milioni per spese in conto capitale (Il fatto)

Il punto è che se ne esce con l'impressione che online e offline i cittadini di buona volontà sono penalizzati. Questo non alimenta la domanda di banda larga. E la mancanza di domanda è uno degli argomenti sulla base dei quali la Telecom motiva il fatto che gli investimenti per aumentare la banda larga in Italia possono andare a loro volta a rilento. Se non c'è domanda, dicono, non occorre schiacciare sull'acceleratore.

La realtà è diversa. Se c'è la banda larga, allora probabilmente la domanda schiaccia sull'acceleratore. Se c'è banda larga, i cittadini si fidano di più e prendono iniziative, le imprese investono per ottenere i risparmi che la digitalizzazione consente, le start up si moltiplicano. La banda larga non è un prodotto che si offre sugli scaffali del supermercato: è un'infrastruttura abilitante. E se c'è abilita. Se non c'è disabilita.

  • Conversion Doctor |

    Oh I just so love this site. This review on census surely has thrilled me. Keep it up.
    Eric

  • Eric Graham Conversion Doctor |

    Census and Broadband indeed are two great stumbling blocks for real success.

  • raffa |

    Nessuno si è ancora accorto che in tutto l’incartamento consegnato ai cittadini NON c’è scritto da nessuna parte entro quando bisogna assolvere l’obbligo per non incorrere nelle sanzioni?

  • lory |

    ma se il questionario si è perso…e non hai il famoso numeretto per compilarlo on-line e sei disabile e …i centri di raccolta per prendere un altro questionario sono nel caos più totale e ti dicono di ritornare più in là…come cavolo deve fare un disabile a compilare il questionario e a non prendere la multa?? e questa è una democrazia?? cosa dobbiamo “rilevare”? Già si sa che per le fascie svantaggiate ci sono solo problemi e in più anche la beffa dell’ISTAT??

  • PiccoloSocrate |

    590 milioni ed il sito va giù?
    Mi ricorda un’altra vicenda, quella dei 50 milioni per Italia.it.
    Insomma – passa il tempo – ma le pessime abitudini non cambiano.
    Con 590 milioni, l’Istat avrebbe potuto mettere su una serie di webfarm…

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